Delitto Arce: la procura chiede di ascoltare oltre 50 testimoni e nuove perizie

Marianna Perrone

Ottobre 22, 2025

La Procura Generale di Roma ha richiesto l’audizione di oltre dieci testimoni, inclusi consulenti, e una nuova perizia sul buco della porta della caserma dei Carabinieri di Arce. Queste azioni si inseriscono nel processo di appello bis per il femminicidio di Serena Mollicone, la giovane trovata senza vita nel giugno del 2001 in un boschetto nel centro del Frusinate. Dopo l’annullamento della sentenza di assoluzione da parte della Cassazione, sono accusati nel procedimento l’ex comandante della caserma, Franco Mottola, sua moglie Anna Maria e il figlio Marco, tutti imputati di concorso in omicidio.

Il ruolo della Corte d’assise

Nel corso dell’udienza davanti alla Corte d’Assise, il rappresentante dell’accusa ha sottolineato l’importanza di dimostrare che “Serena sia entrata in caserma quel giorno senza più uscirne” e che abbia urtato la testa contro una porta della stazione dei Carabinieri. L’accusa mira anche a chiarire “eventuali depistaggi attuati da Franco Mottola“. Queste dichiarazioni hanno acceso un rinnovato interesse sul caso, che ha suscitato l’attenzione dell’opinione pubblica per anni.

Le testimonianze e le nuove perizie

Il pubblico ministero ha richiesto di ascoltare il luogotenente Gabriele Tersigni riguardo alle affermazioni di Santino Tuzzi, il supertestimone che, in un momento successivo, si è tolto la vita. Tuzzi aveva dichiarato di aver visto Serena Mollicone entrare nella caserma, ma in seguito ha parzialmente ritrattato le sue dichiarazioni. L’accusa ha anche sollecitato una nuova perizia su un episodio in cui Franco Mottola affermò di aver colpito la porta “di piatto” durante un litigio con il figlio Marco. Questi dettagli potrebbero rivelarsi cruciali per l’andamento del processo.

Prossimi passi e attese

I giudici della Corte d’Assise hanno annunciato di riservarsi la decisione sulle richieste avanzate, con la prossima udienza fissata per il 19 novembre. Durante questa udienza, si prevede che la Corte possa esaminare le nuove testimonianze e le perizie, con la possibilità che la sentenza finale venga emessa in primavera. L’attenzione rimane alta su questo caso che continua a sollevare interrogativi e a richiamare l’interesse di molti, non solo per la gravità del reato, ma anche per le implicazioni che ha avuto nel tempo.

×