Al Museo del Risorgimento si raccontano storie e immagini dei briganti

Marianna Perrone

Ottobre 22, 2025

Il Museo Nazionale del Risorgimento Italiano di Torino ospiterà, dal 23 ottobre 2025 al 30 marzo 2026, una mostra dedicata al brigantaggio, esaminato come un fenomeno storico ricco di complessità e come mito culturale che si è sviluppato dal Settecento fino ai giorni nostri. L’esposizione, intitolata “Briganti! Storie e immagini dal Risorgimento a oggi”, è curata da Silvia Cavicchioli, direttore scientifico del museo, e realizzata in collaborazione con le Università di Torino, Salerno, Pisa e Padova.

Il brigantaggio tra storia e mito

Nel corso di oltre due secoli, il brigante ha assunto un ruolo mitico nella cultura popolare, influenzando cinema, letteratura e altre forme artistiche. Tuttavia, la mostra si propone di restituire la figura del brigante e il fenomeno del brigantaggio al loro contesto storico, caratterizzato da rivoluzioni, conflitti e scontri politici, allontanandosi dalle rappresentazioni romantiche e dalle strumentalizzazioni moderne. Attraverso oltre 200 opere, tra cui dipinti, stampe, uniformi militari, fotografie, pugnali, amuleti, manifesti cinematografici e materiali multimediali, l’esposizione mira a esplorare come e perché la figura del brigante sia divenuta un’icona nel corso del tempo. Le opere provengono dalle collezioni del Museo del Risorgimento e da istituzioni come il Museo Cesare Lombroso, il Musée d’Art et d’histoire de Neuchâtel, i Musei Reali e i Musei Nazionali di Matera.

Un percorso espositivo articolato

Il percorso espositivo si sviluppa nel Corridoio dell’Aula della Camera Italiana e si suddivide in cinque sezioni cronologiche. Le sezioni comprendono: “Rivoluzione e controrivoluzione” (1796-1825), “Romantici fuorilegge” (1825-1857), “Italiani, borbonici, briganti” (1857-1876), “Dopo il brigantaggio” (1876-1961) e “Briganti di massa” (1961-2011). Un elemento di particolare importanza è l’Album Carelli, che presenta 16 disegni intitolati “Scene del brigantaggio nelle province napoletane”. Inoltre, la mostra include una documentazione fotografica che illustra “la violenza esposta” attraverso i ritratti macabri dei briganti giustiziati, insieme a caricature satiriche che hanno contribuito a demonizzare il brigantaggio durante il periodo dell’unificazione.

Innovazione e interattività nell’esposizione

L’esperienza della mostra è arricchita da dispositivi narrativi multimediali che offrono un approccio innovativo alla fruizione dei contenuti. Sono presenti anche due installazioni interattive, progettate per coinvolgere il pubblico in modo diretto e stimolante. Questi elementi interattivi permetteranno ai visitatori di esplorare ulteriormente le tematiche del brigantaggio e la sua evoluzione nel tempo, rendendo l’esposizione non solo informativa ma anche coinvolgente e dynamica.

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