Francia, discussione sulle mozioni di sfiducia all’Assemblée Nationale

Marianna Perrone

Ottobre 16, 2025

Il dibattito sulle mozioni di sfiducia nei confronti del governo di Sébastien Lecornu ha preso avvio alle ore 9:00 presso l’Assemblée Nationale. Aurélie Trouvé, deputata del partito La France Insoumise, ha presentato la prima mozione, sostenuta dal movimento di Jean-Luc Mélenchon. A seguire, sarà la volta della mozione proposta dal Rassemblement National, guidato da Marine Le Pen. È previsto che entrambe le mozioni vengano respinte dall’aula, con la seconda che non riceverà alcun voto dalla sinistra. La prima mozione, invece, dovrebbe mancare la maggioranza di circa venti voti, grazie all’impegno del Partito Socialista nel respingerla.

Risposta del primo ministro

Il primo ministro francese, Sébastien Lecornu, ha risposto con determinazione durante la discussione in corso all’Assemblée Nationale, sottolineando che il governo “non ha paura del popolo”. Rivolgendosi ai banchi della destra, dove siede Marine Le Pen, ha ricordato le numerose occasioni in cui la leader dell’estrema destra ha partecipato alle elezioni senza successo. Lecornu ha affermato: “Davanti a voi c’è un governo sostenuto da una base piuttosto ampia di deputati”. Rispondendo alle proteste dei rappresentanti del Rassemblement National, ha accusato Le Pen di “mentire ai francesi”, sottolineando l’importanza del voto come “momento di verità” tra “ordine repubblicano” e “disordine”. Ha concluso affermando che le elezioni presidenziali si avvicinano e che Le Pen avrà l’opportunità di fare campagna elettorale, esortando a non “prendere in ostaggio la manovra”. Il dibattito proseguirà con le dichiarazioni di voto dei partiti, seguito dal voto su ciascuna delle mozioni, previsto prima di mezzogiorno.

Atmosfera in aula

L’atmosfera in aula è stata caratterizzata da fischi e applausi, con Marine Le Pen che ha attaccato il governo di Sébastien Lecornu. La leader del Rassemblement National ha definito la manovra per il 2026 presentata dal governo come “un museo di tutti gli orrori accumulati nel corso degli anni nei cassetti del ministero dell’Economia”. Ha puntato il dito contro la “pietosa coalizione” formata per sostenere Emmanuel Macron, affermando che i macroniani e la gauche hanno “fatto di tutto per evitare di tornare alle urne”. Con veemenza, ha esclamato tra le grida dei deputati: “Ci ritornerete, e lo farete a testa bassa e con il volto disfatto, tornerete davanti ai vostri elettori con il disonore di chi ha puntato sui rinvii”.

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