Il dissidente cubano José Daniel Ferrer, attualmente in esilio negli Stati Uniti, ha fatto il suo ingresso a Miami il 15 gennaio 2025, esprimendo la convinzione che ci siano le condizioni necessarie per un cambiamento significativo a Cuba. Ferrer ha descritto la situazione nell’isola come una “catastrofe nazionale”, caratterizzata da gravi carenze e repressione.
Richiesta di sostegno all’amministrazione americana
Durante una conferenza stampa tenutasi nella città della Florida, Ferrer ha chiesto all’amministrazione americana di fornire il massimo sostegno possibile per garantire che, prima della scadenza del governo attuale, prevista per la fine del 2028, non ci sia più tirannia a Cuba. Le sue parole riflettono un forte desiderio di libertà e democrazia per il popolo cubano, che da anni vive sotto un regime oppressivo.
Accordo per il rifugio politico
Ferrer, che è anche il fondatore dell’Unione Patriottica di Cuba (Unpacu), è arrivato in Florida come rifugiato politico grazie a un accordo tra L’Avana, Washington e il Vaticano. Questo accordo ha rappresentato un passo significativo per il dissidente, che ha trascorso un lungo periodo in carcere prima di ottenere la libertà.
Gratitudine verso Donald Trump
Nel suo discorso, Ferrer ha voluto esprimere la sua gratitudine nei confronti dell’ex presidente Donald Trump, definendo i suoi sforzi come “decisivi” per il suo rilascio e il successivo trasferimento negli Stati Uniti. “Ringrazio profondamente il presidente Trump per la sua fermezza e il suo sostegno alla causa della libertà del popolo cubano”, ha affermato Ferrer. Ha anche sottolineato come la politica di pressione esercitata sull’attuale regime cubano sia stata fondamentale per permettergli di trovarsi oggi in una posizione di sicurezza.
Un nuovo capitolo per i diritti umani a Cuba
La presenza di Ferrer negli Stati Uniti potrebbe rappresentare un nuovo capitolo nella lotta per i diritti umani a Cuba, e la sua richiesta di supporto all’amministrazione americana evidenzia l’importanza del coinvolgimento internazionale nel promuovere cambiamenti politici nell’isola.
