Dal 15 al 19 ottobre 2025, Roma ospiterà una manifestazione dedicata ai nuovi linguaggi coreografici, un evento che promette di mettere in luce le proposte più innovative del panorama contemporaneo. La rassegna, intitolata Dancing Days, è curata da Francesca Manica e si svolgerà presso il Mattatoio, un luogo simbolico per la cultura della capitale. Questa iniziativa è realizzata in collaborazione con la rete europea Aerowaves e con DNAppunti Coreografici, un progetto volto a sostenere i coreografi e le coreografe under35. Durante l’ultimo giorno della rassegna, Romaeuropa presenterà i lavori finalisti di questo progetto.
Apertura dell’evento
L’apertura dell’evento sarà caratterizzata dalla prima nazionale di Shiraz, creata dal coreografo di origini iraniane Armin Hokmi, che attualmente vive e lavora a Berlino. Questo spettacolo trae ispirazione dallo Shiraz Arts Festival, un’importante manifestazione artistica che, tra il 1967 e il 1977, ha trasformato l’Iran in un punto di riferimento per la sperimentazione e il dialogo interculturale. Con la partecipazione di sette danzatori, Hokmi intende rielaborare lo spirito audace e visionario di quell’epoca.
Performance della serata
Nella stessa serata, il pubblico potrà assistere alla prima nazionale di Mercedes máis eu, un’opera che unisce danza e musica, frutto della collaborazione tra la danzatrice e attrice Janet Novás e la rinomata musicista galiziana Mercedes Peón. Il 17 ottobre, la coreografa greca Ermira Goro presenterà Sirens, una performance in prima nazionale che vedrà sul palco le danzatrici Chara Kotsali e Adonis Vais, accompagnate dalle musiche originali di Jeph Vanger. Sempre il 17 ottobre, Francesca Santamaria esplorerà nel suo lavoro Good Vibes Only (the great effort) il flusso di informazioni che pervade il corpo umano, indagando il conflitto tra l’aspetto viscerale e quello virtuale.
Prime nazionali del 18 ottobre
Il 18 ottobre sarà la volta di due nuove prime nazionali. Aristide Rontini, coreografo e performer, presenterà Lampyris Noctiluca, un’opera che riflette sull’eredità di Pier Paolo Pasolini attraverso il corpo. Vittorio Pagani, invece, ispirato al film 8½ di Federico Fellini e agli studi di Kenneth Anger e Richard Dyer, porterà in scena Superstella, un lavoro che fonde danza, proiezioni video e testi per esplorare le questioni filosofiche ed etiche legate alla creazione nella danza contemporanea.
Chiusura della rassegna
La rassegna si concluderà il 19 ottobre con Fuck Me Blind, un’opera del coreografo, danzatore e attivista sardo Matteo Sedda, che trae ispirazione da Blue, l’ultimo film autobiografico di Derek Jarman. Un evento che si preannuncia ricco di stimoli e riflessioni, in grado di attrarre appassionati e professionisti del settore.