Il ministro degli Esteri, Antonio Tajani, ha dichiarato che non trova “scandaloso” l’eventualità di conferire il Nobel per la Pace a Donald Trump. Queste affermazioni sono state rilasciate durante un’intervista a “Mattino Cinque” nel mese di ottobre 2025. Rispondendo a una domanda specifica, Tajani ha sottolineato come, a suo avviso, ci siano già stati accordi su chi riceverà il premio, anticipando che le decisioni sarebbero state rese note nel corso della giornata. Il ministro ha evidenziato i risultati ottenuti dall’ex presidente americano, affermando che, sebbene le opinioni su Trump possano variare, è innegabile il suo operato positivo.
Le missioni di pace e il sostegno agli Stati Uniti
Tajani ha affrontato anche il tema delle missioni di pace, affermando che non ci sono problemi a riguardo, soprattutto in considerazione dei solidi rapporti tra l’Italia e gli Stati Uniti. Ha ribadito il sostegno italiano al piano di pace americano, che è attualmente in fase di attuazione. Il vicepremier ha espresso la convinzione che l’intera maggioranza politica italiana, inclusa la Lega, si mostrerà favorevole all’invio di militari italiani a Gaza. Questa posizione è stata espressa in risposta a domande riguardanti il coinvolgimento dell’Italia nel conflitto in corso, evidenziando l’importanza della collaborazione con gli alleati americani.
Le preoccupazioni per le manifestazioni e la libertà di parola
In merito alla situazione attuale, Tajani ha espresso la sua speranza per un clima diverso dopo la tregua. Ha menzionato le manifestazioni che si sono verificate a Firenze, dove alcuni gruppi hanno cercato di ostacolare il comizio finale previsto in piazza, che si terrà a conclusione della campagna elettorale per le regionali, assieme a Giorgia Meloni e Matteo Salvini. Il ministro ha sottolineato l’importanza del dialogo, affermando che non si comprende perché non si debba avere la possibilità di esprimere le proprie opinioni. Ha ricordato che la libertà di parola è un principio fondamentale in una democrazia e ha ribadito l’impegno del governo nel lavorare per ottenere risultati positivi, esprimendo un desiderio di porre fine all’odio e agli insulti nel dibattito pubblico.
