Forum delle famiglie in attesa di Trump, ‘fermo sostegno al progetto’

Marianna Perrone

Settembre 29, 2025

Le famiglie degli ostaggi israeliani, attualmente nelle mani di Hamas, hanno rivolto un appello urgente al presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, in vista di un incontro previsto con il premier israeliano Benyamin Netanyahu. Questo incontro è atteso per discutere un piano volto a porre fine al conflitto in corso a Gaza.

Lettera delle famiglie degli ostaggi

Nella lettera indirizzata a Trump, le famiglie degli ostaggi esprimono il loro disperato bisogno di aiuto, affermando: “Signor Presidente, abbiamo bisogno di lei. 48 dei nostri cari – i nostri padri, fratelli, figli – hanno bisogno di lei”. Queste parole riflettono un forte sostegno al piano proposto dal presidente, il quale mira a garantire il rilascio di tutti gli ostaggi e a fermare le ostilità nella regione.

Importanza dell’incontro alla Casa Bianca

Il documento mette in evidenza l’importanza cruciale dell’incontro che si svolgerà lunedì alla Casa Bianca. Le famiglie hanno già appreso, venerdì, della possibilità di un accordo che potrebbe porre fine alla guerra, esprimendo la loro speranza che tale accordo si realizzi e che questa difficile situazione possa concludersi al più presto.

Obiettivi del presidente e reazioni delle famiglie

La lettera sottolinea il duplice obiettivo del presidente: fermare il conflitto e riportare a casa tutti i 48 ostaggi. Tuttavia, questo obiettivo appare in netto contrasto con la guerra che Israele sta attualmente conducendo. Le famiglie ringraziano Trump per la sua determinazione e coerenza, nonostante le difficoltà e le contraddizioni del momento. “Voi, e solo voi, avete la forza di portare a termine questo accordo, e siamo molto grati di avervi al nostro fianco”, concludono con un messaggio di speranza e riconoscenza.

Situazione attuale e attenzione internazionale

La situazione rimane tesa e le famiglie degli ostaggi continuano a vivere nell’incertezza, mentre l’attenzione internazionale si concentra sulle trattative che potrebbero segnare un cambiamento significativo nel conflitto a Gaza.

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