Kiev, blackout di quattro giorni a Zaporizhzhia: responsabilità di Mosca

Egidio Luigi

Settembre 27, 2025

Il 27 settembre 2025, il ministro degli Esteri ucraino Andriy Sybiga ha reso noto tramite un post su X che la centrale nucleare di Zaporizhzhia è rimasta senza corrente per il quarto giorno consecutivo. Questo evento segna il decimo blackout attribuito alle azioni della Russia, evidenziando una situazione di crescente tensione nella regione. Sybiga ha sottolineato che la Russia ha realizzato circa 200 chilometri di linee elettriche, il che suggerisce un piano per tentare di riappropriarsi della centrale, collegarla alla propria rete elettrica e procedere con un riavvio.

Il contesto della crisi energetica in Ucraina

La centrale nucleare di Zaporizhzhia, situata nel sud-est dell’Ucraina, è stata al centro di preoccupazioni internazionali sin dall’inizio del conflitto tra Ucraina e Russia. Con una potenza di 6.000 megawatt, rappresenta una delle più grandi strutture di questo tipo in Europa. La mancanza di corrente in questa centrale non solo mette a rischio la sicurezza energetica dell’Ucraina, ma solleva anche interrogativi sulla sicurezza nucleare nella regione. Gli esperti avvertono che un blackout prolungato potrebbe compromettere i sistemi di raffreddamento, aumentando il rischio di incidenti nucleari.

Le forze russe, secondo le affermazioni di Sybiga, sembrano aver pianificato un’operazione strategica volta a garantire il controllo della centrale. La costruzione di linee elettriche da parte della Russia potrebbe essere vista come un tentativo di integrare Zaporizhzhia nella propria rete energetica, un passo che non solo violerebbe la sovranità ucraina, ma avrebbe anche conseguenze potenzialmente devastanti per la stabilità dell’intera regione.

Le reazioni internazionali e le preoccupazioni per la sicurezza

La comunità internazionale ha seguito con attenzione gli sviluppi relativi alla centrale di Zaporizhzhia. Organizzazioni come l’Agenzia Internazionale per l’Energia Atomica (AIEA) hanno espresso preoccupazione per la situazione, chiedendo misure urgenti per garantire la sicurezza della centrale. La mancanza di corrente e i blackout ripetuti sono considerati indicatori di una crisi energetica che potrebbe avere ripercussioni ben oltre i confini ucraini.

In risposta alle azioni russe, l’Ucraina ha chiesto un intervento internazionale per proteggere le sue infrastrutture critiche. La situazione alla centrale di Zaporizhzhia è diventata un simbolo delle tensioni in corso e della lotta dell’Ucraina per mantenere il controllo sulle proprie risorse vitali. La comunità globale è chiamata a prendere posizione e a garantire che non si verifichino ulteriori escalation che possano mettere in pericolo la sicurezza nucleare e la stabilità regionale.

Le implicazioni future per l’Ucraina

Il futuro della centrale nucleare di Zaporizhzhia rimane incerto, con le autorità ucraine che devono affrontare una serie di sfide. La possibilità di un riavvio della centrale sotto il controllo russo rappresenterebbe una minaccia significativa per la sicurezza energetica e la sovranità dell’Ucraina. Gli esperti avvertono che un simile scenario potrebbe anche innescare una reazione a catena di instabilità, non solo in Ucraina, ma in tutta l’Europa orientale.

La situazione attuale richiede un monitoraggio attento e un’azione coordinata da parte della comunità internazionale per prevenire ulteriori escalation e garantire la protezione delle infrastrutture nucleari. Con il conflitto che continua a evolversi, la centrale di Zaporizhzhia rimane un punto critico da osservare, e le azioni future della Russia potrebbero avere conseguenze di vasta portata per la sicurezza energetica e la stabilità geopolitica della regione.

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