Gli attacchi aerei israeliani su Gaza continuano a colpire duramente, causando un numero crescente di vittime tra gli operatori umanitari. Il 20 settembre 2025, una psicologa di 27 anni, Tasneem, che lavorava per Juzoor for Health and Community Development, un’organizzazione partner di Oxfam, è stata uccisa insieme ai suoi due figli, Sham di 5 anni e Suleiman di 3. La notizia è stata resa nota solo oggi da Oxfam, che ha espresso il proprio dolore per la tragedia.
Reazioni alla tragedia di Tasneem
Paolo Pezzati, portavoce per le crisi umanitarie di Oxfam Italia, ha dichiarato: “Siamo sconvolti per quanto successo. Quando è stata uccisa, Tasneem era incinta e aveva già subito la perdita di un altro figlio, Muslam, lo scorso anno. Anche suo marito è rimasto ferito nell’attacco”. La morte di Tasneem ha suscitato reazioni di sgomento e indignazione, evidenziando il rischio che affrontano coloro che operano per aiutare le comunità vulnerabili.
Descrizione di Tasneem da parte di Umiayeh Khammash
Umiayeh Khammash, direttore di Juzoor, ha descritto Tasneem come una persona coraggiosa, sempre pronta a fornire assistenza agli altri. “Nonostante il costante pericolo, ha continuato il suo lavoro fino alla fine. La sua morte, insieme a quella dei suoi figli, rappresenta una tragedia straziante. Si continua a colpire chi cerca di aiutare. È incomprensibile e deve finire. Quando è troppo, è troppo”, ha affermato Khammash.
Situazione attuale a Gaza
Negli ultimi giorni, la situazione è ulteriormente peggiorata. Tra lunedì e mercoledì, tre attacchi israeliani hanno colpito strutture sanitarie, lasciando intere comunità senza assistenza medica. Oxfam ha segnalato che i bombardamenti hanno distrutto anche le sedi di altri due partner a Gaza. Lunedì, una clinica della Palestinian Medical Relief Society (PMRS) e gli uffici di Al Ataa, un’associazione di donne impegnata nell’emancipazione e protezione dei gruppi vulnerabili, sono stati distrutti.
Attacchi alle strutture mediche
Mercoledì, un altro attacco ha colpito la sede amministrativa e il principale centro medico della PMRS, portando a dieci il numero totale dei centri andati distrutti, di cui nove nel nord di Gaza e uno a Khan Younis, nel sud della Striscia. Il dottor Bassam Zaquot, responsabile della PMRS a Gaza, ha dichiarato: “Siamo sopraffatti dal dolore, dalla tristezza e da un profondo senso di ingiustizia. In un solo istante, il lavoro cruciale svolto dai nostri medici e operatori umanitari è stato distrutto. Le nostre strutture sono state completamente spazzate via. Siamo costretti a sospendere il lavoro delle nostre équipe mediche mobili a Gaza per garantirne l’incolumità ”. Ha poi sottolineato che l’attacco sistematico agli operatori umanitari deve cessare e ha esortato la comunità internazionale a intervenire al più presto.