La mostra di Torino esplora il dialogo inedito tra la Vedova e Tintoretto

Marianna Perrone

Settembre 18, 2025

Due illustri artisti veneziani, ciascuno rappresentante di epoche diverse, sono al centro della mostra “Vedova Tintoretto. In dialogo”, in programma a Torino. I protagonisti sono Jacopo Robusti, noto come il Tintoretto (Venezia, 1518-1594), e Emilio Vedova (Venezia, 1919-2006). L’esposizione, curata da Gabriella Belli e Giovanni Carlo Federico Villa, si svolgerà dal 19 settembre 2025 al 12 gennaio 2026 presso Palazzo MadamaMuseo Civico d’Arte Antica. L’evento è organizzato in collaborazione con la Fondazione Emilio e Annabianca Vedova di Venezia e si propone di esplorare l’evoluzione dell’opera di Vedova attraverso il confronto con il maestro Tintoretto, evidenziando similitudini e differenze nelle scelte artistiche.

Un allestimento ricco di capolavori

La mostra si svolge nell’Aula del Senato del Regno d’Italia e presenta circa cinquanta opere significative, che includono tele di Emilio Vedova e lavori di Tintoretto. Tra i pezzi esposti vi sono le ancone dei Camerlenghi, provenienti dalle Gallerie dell’Accademia di Venezia, oltre a opere del famoso ciclo delle Metamorfosi, conservate presso le Gallerie Estensi di Modena. Il percorso espositivo si articola attraverso i disegni giovanili di Vedova risalenti al 1936, per poi proseguire con le tele realizzate negli anni ’40 e ’50, che riflettono sull’arte di Tintoretto. Tra queste, spiccano “La Moltiplicazione dei pani e dei pesci” (1942), “La crocifissione” (1947) e “Studio da Sogno di San Marco di Tintoretto” (1956), fino ad arrivare alle opere degli anni ’80. Un elemento di grande impatto è rappresentato dalla monumentale installazione di Vedova, intitolata “…in continuum, compenetrazione/traslati ’87/’88”, che comprende oltre cento grandi tele assemblate in un modo che sfida la verticalità della sala, dimostrando l’evoluzione e la potenza visionaria dell’artista nel suo dialogo con il maestro.

Un’opera di grande rilevanza di Tintoretto

Il progetto della mostra trae origine dall’opportunità di esporre a Torino una delle opere più significative e rappresentative della carriera di Tintoretto: l’Autoritratto del 1588, che sarà in prestito dal Musée du Louvre. Questo capolavoro non solo segna un momento cruciale nella storia dell’arte, ma offre anche uno spunto di riflessione sul legame tra i due artisti, sottolineando come la loro arte, pur appartenendo a periodi storici differenti, possa dialogare e intersecarsi in modi inaspettati. L’esposizione si propone quindi di creare un ponte tra il passato e il presente, invitando il pubblico a scoprire le influenze e le connessioni tra le opere di Tintoretto e quelle di Vedova, in un’esperienza visiva e culturale di grande rilevanza.

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