Il conflitto in Medioriente ha raggiunto il suo giorno 712, con notizie allarmanti riguardanti gli sviluppi in Gaza. Secondo quanto riportato dai media, almeno 106 persone sono decedute a causa degli attacchi condotti dalle forze israeliane nella regione. Al Jazeera ha confermato che 91 delle vittime sono state registrate a Gaza City. Durante l’operazione di terra a Gaza City, l’esercito israeliano ha utilizzato blindati telecomandati per distruggere numerosi edifici, intensificando la già grave situazione.
Il portavoce dell’idf e le operazioni di terra
Il portavoce dell’IDF, in un messaggio diffuso sui social media, ha dichiarato: “Abbiamo iniziato a distruggere le infrastrutture di Hamas a Gaza City, che ora rappresenta un’area di combattimento estremamente pericolosa. Attualmente controlliamo il 40% della città”. L’esercito israeliano ha successivamente confermato che le truppe della 98/a Divisione hanno avviato operazioni di terra nel centro di Gaza City, lanciando un attacco massiccio contro ciò che viene definito la roccaforte di Hamas.
Reazioni internazionali e dichiarazioni
Le reazioni internazionali non si sono fatte attendere. Il presidente turco Erdogan ha accusato il primo ministro israeliano Netanyahu di essere un “parente ideologico di Hitler“, suggerendo che potrebbe subire una sorte simile. Dall’altro lato, il ministro Katz ha affermato: “Gaza sta bruciando, e continueremo fino alla sconfitta di Hamas“. Nel frattempo, l’ex presidente statunitense Trump ha dichiarato che Hamas avrebbe spostato gli ostaggi in superficie, utilizzando case e tende come scudi umani, definendo questa situazione un’“atrocità”. L’ONU ha parlato di genocidio in corso a Gaza, mentre Netanyahu ha rivelato di aver ricevuto un invito da Trump per recarsi alla Casa Bianca.