Il 31enne Charlie Kirk, noto attivista di destra e sostenitore di Donald Trump, è stato ucciso il 15 gennaio 2025 mentre si trovava all’Università della Utah Valley (Uvu) per un incontro con gli studenti. Kirk è stato colpito al collo da un singolo proiettile durante il suo intervento, scatenando immediatamente una vasta operazione di ricerca del colpevole. Poco dopo la mezzanotte italiana, l’FBI ha comunicato di aver arrestato il sospetto omicida.
Tributi e reazioni alla morte di charlie kirk
La notizia della morte di Charlie Kirk ha suscitato un’ondata di commozione e tributi da parte di politici e sostenitori. Donald Trump ha espresso il suo cordoglio su Truth, affermando: “Il grande, e persino leggendario, Charlie Kirk è morto. Nessuno ha capito o posseduto il cuore della gioventù negli Stati Uniti d’America meglio di Charlie. Era amato e ammirato da tutti, soprattutto da me, e ora non è più tra noi. Le condoglianze mie e di Melania vanno alla sua splendida moglie Erika e alla sua famiglia. Charlie, ti amiamo!”
Commenti ufficiali sull’accaduto
Il governatore dello Utah, Spencer Cox, ha definito l’accaduto come un “assassinio politico”, sottolineando la gravità della situazione. Anche Ignazio La Russa, presidente del Senato, ha commentato l’evento, descrivendolo come “una ferita profonda per la democrazia e per quanti credono nel confronto democratico, nel rispetto delle idee altrui e nella libertà di opinione”.
Implicazioni dell’omicidio di charlie kirk
L’omicidio di Charlie Kirk ha sollevato interrogativi sulla sicurezza degli attivisti politici e sul clima di tensione che caratterizza il dibattito pubblico negli Stati Uniti. La sua figura, emblematica per il movimento Maga e per i giovani conservatori, lascia un vuoto significativo nel panorama politico americano. Le indagini proseguono per chiarire le motivazioni dietro questo tragico evento e per garantire che simili atti non si ripetano in futuro.