Un tribunale australiano ha emesso la sentenza nei confronti di Erin Patterson, ritenuta colpevole di aver avvelenato i familiari dell’ex marito. La donna, accusata di aver servito un pasto contenente funghi velenosi della specie amanita phalloide, è stata condannata all’ergastolo per omicidio e tentato omicidio. La pena prevede un minimo di 33 anni di detenzione. L’incidente risale a luglio 2023, quando Patterson ha preparato un pranzo fatale per i suoceri Don e Gail Patterson e per la zia del marito, Heather Wilkinson. Tutti e tre i familiari sono deceduti in ospedale entro 24 ore dall’assunzione del cibo avvelenato. Solo lo zio del marito, Ian Wilkinson, è sopravvissuto, ma ha dovuto affrontare un trapianto di fegato dopo un lungo ricovero.
Precedenti tentativi di avvelenamento
Erin Patterson non è nuova a comportamenti sospetti. Il marito, Simon, dal quale era separata dal 2015, aveva deciso di non partecipare al pranzo fatale a causa delle sue preoccupazioni riguardo a un possibile tentativo di avvelenamento. In effetti, in passato, Patterson aveva cercato di far ammalare Simon con piatti come penne alla bolognese, curry di pollo e involtini di verdure, che avevano causato gravi problemi di salute, inclusi un coma e la necessità di rimuovere parte dell’intestino.
La strategia dell’inganno
Durante il pranzo, Patterson ha ingannato gli ospiti affermando di avere un cancro, preparandosi a servire porzioni individuali per ciascun commensale. Ian Wilkinson ha testimoniato che Patterson ha servito la sua porzione su un piatto arancione, mentre gli altri ospiti hanno ricevuto piatti di colore grigio, evidenziando così un chiaro intento di avvelenamento. Questa strategia meticolosa ha messo in luce la premeditazione dell’atto, contribuendo a far emergere ulteriormente la gravità delle sue azioni.