Yemen: undici operatori dell’Onu arrestati dai ribelli Houti

Egidio Luigi

Agosto 31, 2025

La situazione in Yemen continua a destare preoccupazione, con l’Organizzazione delle Nazioni Unite che ha riportato l’arresto di almeno undici dei suoi dipendenti. L’episodio è avvenuto il 31 agosto 2025, nella capitale Sana’a e nella città portuale di Hodeida, entrambe sotto il controllo dei ribelli Houthi, noti anche come Ansar Allah, un gruppo sostenuto dall’Iran.

Arresti e Condanna

L’inviato dell’Onu per lo Yemen, Hans Grundberg, ha confermato in un comunicato ufficiale che “almeno 11 membri dello staff delle Nazioni Unite sono stati arrestati”. Questo nuovo sviluppo è stato descritto come una parte di una crescente ondata di arresti arbitrari che coinvolge il personale delle Nazioni Unite. Grundberg ha espresso una forte condanna nei confronti di queste azioni, sottolineando che tali arresti non solo violano i diritti umani, ma compromettono anche gli sforzi umanitari in corso nel paese.

Irruzioni e Sicurezza

L’agenzia ha evidenziato che oltre agli arresti, si sono verificate irruzioni nei locali delle Nazioni Unite e il sequestro di beni appartenenti all’organizzazione. Queste azioni sono state definite inaccettabili e hanno sollevato forti preoccupazioni riguardo alla sicurezza del personale umanitario che opera in una regione già segnata da conflitti e crisi umanitarie.

Situazione Deteriorante

La comunità internazionale sta seguendo con attenzione gli sviluppi in Yemen, dove la situazione continua a deteriorarsi a causa di conflitti interni e delle conseguenze di anni di guerra. Le Nazioni Unite hanno chiesto un immediato cessate il fuoco e il rispetto dei diritti umani, sottolineando l’importanza di garantire un ambiente sicuro per il lavoro umanitario. La speranza è che questi eventi non ostacolino ulteriormente gli sforzi per portare aiuti a milioni di yemeniti che vivono in condizioni disperate.

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