Israele ha ufficialmente confermato la morte di Abu Obeida, figura di spicco nelle brigate Ezzedin al-Qassam, il braccio armato di Hamas. La notizia, diffusa il 15 gennaio 2025, segna la fine di un percorso caratterizzato da un’intensa attività militante e comunicativa. Abu Obeida, nato a Gaza nel 1985, ha iniziato la sua carriera nelle brigate nel 2002, all’età di 17 anni, diventando rapidamente un portavoce influente per i miliziani. La sua immagine, sempre celata sotto la kefiah, lo ha reso un simbolo di mistero e carisma, nonostante fosse conosciuto anche per la sua padronanza di più lingue, tra cui ebraico e inglese.
La vita e la carriera di Abu Obeida
Abu Obeida, il cui vero nome è Hudayfa Samir al Kahlout, ha conseguito una laurea in teologia, ma ha scelto di adottare il nome di battaglia ispirato a uno dei compagni di Maometto. La sua notorietà è cresciuta in modo esponenziale dopo il rapimento del soldato israeliano Gilad Shalit nel 2006. Shalit, che si trovava in missione con altri militari, fu catturato dopo essere rimasto ferito e venne liberato solo cinque anni dopo, in un’operazione che coinvolse complesse trattative. Abu Obeida ha sempre mantenuto un profilo basso, risultando presente attraverso proclami e comunicazioni, sfruttando anche i social media per veicolare i messaggi di Hamas.
Il ruolo di Abu Obeida nella strategia di Hamas
La figura di Abu Obeida è stata centrale nel rafforzare la narrativa di Hamas, specialmente in momenti critici come la liberazione degli ostaggi il 7 ottobre 2024. Le sue apparizioni, spesso accompagnate da scenografie elaborate, hanno avuto un impatto significativo sulla percezione pubblica del movimento. Durante il conflitto, ha orchestrato anche il controverso rito delle bare velate di nero, utilizzato per restituire i corpi dei combattenti. La sua abilità nel comunicare e nel mobilitare consensi ha reso la sua figura un bersaglio costante per le forze israeliane, che lo hanno dichiarato morto più volte, senza però mai riuscire a eliminarlo definitivamente.
Le conseguenze della morte di Abu Obeida
La morte di Abu Obeida rappresenta un duro colpo per Hamas e per il governo di Benjamin Netanyahu, che ha visto in lui un obiettivo primario. La sua scomparsa potrebbe segnare un cambiamento significativo nella dinamica interna del movimento, già gravemente indebolito dalla pressione militare e politica. La figura di Abu Obeida, con la sua natura schiva e la sua strategia di comunicazione, ha infatti mantenuto viva l’immagine di resistenza di Hamas. Ora, la sfida per il gruppo sarà quella di trovare un nuovo leader capace di riunire le forze e continuare la lotta in un contesto sempre più ostile.
