Caffè Greco a rischio sfratto domani, protesta per l’inazione del Ministero

Marianna Perrone

Agosto 31, 2025

L’Antico Caffè Greco, storica istituzione di Roma, si trova nuovamente al centro di una controversia legale. Situato in via Condotti, il caffè è un punto di riferimento per intellettuali e artisti, ma domani, 3 marzo 2025, è previsto lo sfratto che è stato rinviato più volte nel corso degli ultimi mesi.

Responsabilità del ministero della cultura

Carlo Pellegrini, amministratore del rinomato locale, ha rilasciato una dichiarazione in cui attribuisce la responsabilità di questa situazione a un ministero della cultura che si è dimostrato assente e incapace di proteggere un bene culturale di tale importanza. Pellegrini sottolinea che il mancato utilizzo della legge sulle attività commerciali storiche, riconosciute come beni culturali, ha portato alla decisione di estromettere il Caffè Greco per far spazio a un’altra griffe di lusso. L’amministratore evidenzia che ogni sospensione dello sfratto fino ad oggi è stata ottenuta solo grazie all’intervento dei giudici, senza che il ministero abbia preso iniziative concrete. Ricorda che nel 1953, il ministro Antonio Segni, con un decreto innovativo, bloccò la speculazione che minacciava il caffè.

Altre istituzioni storiche a rischio

Pellegrini non si ferma qui e fa riferimento anche ad altre istituzioni storiche di Roma, come Palazzo Nardini e i cinema Esperia, Paris, Metropolitan, Royal e Roma, colpiti dalla stessa logica di speculazione. Secondo lui, non si tratta solo di inerzia, ma di una scelta politica consapevole che sacrifica la cultura e la memoria a favore di interessi economici.

Collegamento con l’ospedale israelitico

In aggiunta, l’amministratore chiarisce che lo sfratto non è direttamente collegato alla crisi dell’ospedale israelitico, proprietario delle mura del Caffè Greco. Sebbene riconosca la gravità della situatione economica dell’ospedale, Pellegrini afferma che il caffè ha proposto la stessa cifra prevista nel piano di risanamento economico dell’Israelitico, suggerendo che le motivazioni dietro lo sfratto siano di natura diversa e legate ad altri interessi.

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