Katz avverte: Gaza City sarà distrutta se Hamas non libera gli ostaggi

Marianna Perrone

Agosto 22, 2025

Il ministro della Difesa israeliano, Israel Katz, ha lanciato un avvertimento chiaro e minaccioso riguardo alla situazione a Gaza. In un post sui social media, datato 15 gennaio 2025, Katz ha dichiarato che Gaza City sarà distrutta se il gruppo militante Hamas non accetterà di disarmarsi, di rilasciare tutti gli ostaggi e di porre fine al conflitto secondo le condizioni stabilite da Israele.

Le minacce di distruzione

Katz ha descritto in modo drammatico le conseguenze per Hamas, affermando che “presto, le porte dell’inferno si apriranno sulle teste degli assassini e degli stupratori di Hamas a Gaza“. Questo linguaggio forte sottolinea la determinazione di Israele a perseguire una soluzione definitiva alla crisi, con la richiesta primaria di liberare gli ostaggi e disarmare il gruppo militante. Il ministro ha specificato che, in caso di rifiuto, Gaza, considerata la capitale di Hamas, potrebbe subire la stessa sorte di Rafah e Beit Hanoun, città già distrutte durante i conflitti precedenti.

Il contesto del conflitto

La situazione a Gaza è estremamente tesa e complessa, caratterizzata da anni di conflitti tra Israele e Hamas, un’organizzazione considerata terroristica da Israele e da molti altri paesi. Le dichiarazioni di Katz arrivano in un momento in cui le trattative di pace sembrano lontane e le violenze continuano a mietere vittime tra i civili. La comunità internazionale osserva con preoccupazione l’escalation della situazione, sperando in una risoluzione pacifica che possa porre fine alle sofferenze della popolazione civile.

Le parole di Katz non solo evidenziano la posizione di Israele riguardo al disarmo di Hamas, ma anche la determinazione del governo israeliano a mantenere la sicurezza del proprio territorio. La risposta di Hamas a queste minacce rimane incerta, ma la tensione nella regione continua a crescere, con il rischio di un’ulteriore escalation del conflitto.

L’attenzione ora si concentra sulle possibili reazioni della comunità internazionale e sulle misure che potrebbero essere adottate per evitare un ulteriore deterioramento della situazione a Gaza.

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