Erik Menendez rimarrà in carcere. Il 17 gennaio 2025, un tribunale di sorveglianza di Los Angeles ha negato la richiesta di libertà vigilata per il minore dei due fratelli condannati per l’omicidio dei genitori, avvenuto nell’agosto del 1989 nella villa di Beverly Hills. Dopo un’udienza che si è protratta per l’intera giornata, i commissari hanno ritenuto Menendez “ancora un pericolo per la società”, considerando la sua condotta durante la detenzione, che dura dal suo arresto nel gennaio del 1990.
Dettagli dell’udienza
Durante l’udienza, Erik, ora 53enne, ha partecipato tramite videoconferenza dal carcere di San Diego. Ha ricordato il 21 agosto, giorno in cui la sua famiglia scoprì la morte dei genitori, descrivendo quel momento come l’inizio di un lungo percorso di trauma. Ha cercato di dimostrare un cambiamento personale, parlando di fede, sobrietà e del suo impegno nell’assistenza ai detenuti più anziani. Tuttavia, la commissione ha evidenziato una serie di infrazioni, che vanno dall’uso improprio del cellulare a collaborazioni con bande e traffico di droga, fino a violazioni disciplinari e a un tentativo di frode fiscale. A sostegno della sua richiesta, più di dieci familiari, tra cui la zia Teresita Menendez-Baralt, malata di cancro, hanno espresso il loro perdono e la volontà di accoglierlo a casa.
Il processo e la condanna
Nel 1996, dopo un processo molto seguito dai media, Erik e suo fratello Lyle furono riconosciuti colpevoli di omicidio volontario e condannati all’ergastolo senza possibilità di libertà condizionale. La giuria accolse la versione dei pubblici ministeri, che sostenevano che i fratelli cercassero di ottenere l’eredità milionaria del padre, un importante esponente dell’industria musicale. La difesa, al contrario, sosteneva che i due, all’epoca di 21 e 18 anni, avessero agito dopo anni di violenze e abusi sessuali perpetrati dal padre e coperti dalla madre.
Nuove prospettive legali
Dopo una lunga battaglia legale da parte della famiglia per la revisione del caso, recentemente riemerso grazie alla serie Netflix “Monsters: The Lyle and Erik Menendez Story”, un giudice di Los Angeles ha ridotto la pena a 50 anni nel maggio 2025, poiché i fratelli avevano meno di 26 anni al momento del crimine, rendendoli eleggibili per la libertà vigilata. Tuttavia, il parere negativo del Board of Parole Hearings ha bloccato la possibilità di scarcerazione. La prossima richiesta potrà essere presentata solo tra tre anni. Venerdì, sarà il fratello maggiore Lyle a comparire davanti alla stessa corte per discutere la sua situazione.