Francia: un gruppo di musulmani interrompe la proiezione di “Barbie”

Marianna Perrone

Agosto 16, 2025

A Noisy-le-Sec, un comune situato nella banlieue di Parigi, la proiezione del film “Barbie”, diretto da Greta Gerwig, è stata annullata a causa di minacce ricevute da un gruppo di musulmani. Questi ultimi hanno definito il lungometraggio “offensivo” nei confronti dell’integrità delle donne e un “inno all’omosessualità”. La situazione ha creato un clima di tensione, tanto che il sindaco, appartenente a un partito di sinistra, ha deciso di cancellare l’evento per garantire la sicurezza dei dipendenti comunali coinvolti. Tale decisione ha suscitato critiche da parte dei rappresentanti della destra, i quali accusano il primo cittadino di cedere al ricatto dei fondamentalisti.

Il contesto della cancellazione

La decisione di annullare la proiezione del film “Barbie” è avvenuta il 16 agosto 2025, in un clima di crescente tensione sociale. Il film, che ha suscitato un ampio dibattito a livello internazionale, è stato accolto con entusiasmo da molti, ma ha anche attirato critiche da parte di gruppi conservatori. A Noisy-le-Sec, le minacce ricevute dai funzionari comunali hanno costretto il sindaco a prendere una posizione difficile, bilanciando la necessità di garantire la sicurezza pubblica con il rispetto della libertà di espressione. La scelta di annullare l’evento è stata vista da alcuni come una capitolazione di fronte alla pressione esercitata da gruppi estremisti, mentre altri la considerano una misura precauzionale necessaria.

Il sindaco, di fronte alla situazione, ha dichiarato che la sicurezza dei cittadini e dei dipendenti comunali è la priorità assoluta. Tuttavia, la decisione ha sollevato interrogativi su come le istituzioni debbano affrontare le pressioni di gruppi che utilizzano la minaccia per influenzare le decisioni pubbliche. La cancellazione della proiezione è un esempio di come le dynamiche sociali e culturali possano interagire in modi complessi, influenzando le decisioni politiche e sociali in contesti sempre più polarizzati.

Reazioni e conseguenze politiche

La reazione alla cancellazione della proiezione del film “Barbie” è stata immediata e ha generato un acceso dibattito politico. I rappresentanti della destra hanno criticato aspramente il sindaco, accusandolo di aver ceduto a pressioni inaccettabili e di non aver difeso adeguatamente i principi di libertà di espressione. Queste critiche si inseriscono in un contesto più ampio, dove il tema della libertà di espressione e il rispetto delle diverse sensibilità culturali sono al centro del dibattito pubblico.

Dall’altro lato, i sostenitori della decisione del sindaco hanno difeso la scelta, sottolineando la necessità di proteggere la comunità da potenziali conflitti. La situazione ha messo in luce le sfide che i leader politici devono affrontare quando si trovano a dover bilanciare diritti fondamentali e sicurezza pubblica. Inoltre, la cancellazione della proiezione ha sollevato interrogativi su come le istituzioni culturali debbano rispondere a minacce e pressioni, e quale sia il ruolo della politica nella tutela della libertà di espressione.

In questo contesto, il caso di Noisy-le-Sec rappresenta un episodio emblematico delle tensioni sociali contemporanee, evidenziando come le questioni di genere, cultura e religione possano intersecarsi in modi complessi e provocare reazioni forti e polarizzate.

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