Onu: 1.700 vittime a Gaza da maggio durante la ricerca di aiuti umanitari

Egidio Luigi

Agosto 15, 2025

Almeno 1.760 palestinesi hanno perso la vita mentre cercavano aiuti umanitari a Gaza nel periodo compreso tra il 27 maggio e il 13 agosto 2025. Questi dati, forniti dall’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i diritti umani, evidenziano una situazione drammatica e preoccupante. Di questi, 994 individui sono stati uccisi nelle vicinanze dei centri della Gaza Humanitarian Foundation (GHF), mentre 766 hanno trovato la morte lungo le rotte dei convogli di rifornimenti.

Le responsabilità delle uccisioni

Secondo la nota diffusa oggi a Ginevra dall’Onu, la maggior parte di queste uccisioni è attribuibile all’esercito israeliano. Nonostante la consapevolezza della presenza di altri gruppi armati nelle stesse aree, non sono emerse informazioni che possano indicare il loro coinvolgimento in tali eventi letali. L’agenzia delle Nazioni Unite ha sottolineato l’importanza di un’indagine tempestiva e indipendente su ciascuna di queste morti, affermando che i responsabili devono essere chiamati a rispondere delle loro azioni.

L’appello dell’Onu si inserisce in un contesto di crescente preoccupazione per la sicurezza dei civili in Gaza, dove l’accesso agli aiuti umanitari è diventato sempre più limitato. La richiesta di trasparenza e giustizia si fa sempre più urgente, mentre la comunità internazionale osserva con attenzione gli sviluppi della situazione.

Il contesto umanitario a Gaza

Dal 2023, Gaza ha affrontato una grave crisi umanitaria, aggravata dai conflitti e dalle restrizioni imposte. Le organizzazioni internazionali hanno denunciato la difficoltà nell’accesso ai beni di prima necessità e ai servizi sanitari, con un numero crescente di persone che necessita di assistenza urgente. In questo scenario, le uccisioni di civili rappresentano una violazione dei diritti umani che non può essere ignorata.

Le agenzie umanitarie stanno cercando di fornire supporto, ma le condizioni sul campo rendono il loro operato estremamente complesso. Le strade danneggiate e l’instabilità politica ostacolano il trasporto di aiuti e la distribuzione di cibo e medicine. La popolazione civile, già provata da anni di conflitto, continua a subire le conseguenze di una situazione sempre più insostenibile.

La richiesta di indagini sulle uccisioni di civili rappresenta un passo fondamentale per garantire giustizia e responsabilità. La comunità internazionale deve rimanere vigile e sostenere gli sforzi per proteggere i diritti umani e migliorare le condizioni di vita della popolazione di Gaza.

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