Il Giappone ricorda gli 80 anni dalla capitolazione nella Seconda guerra mondiale

Egidio Luigi

Agosto 15, 2025

Il premier giapponese Shigeru Ishiba ha riaffermato l’impegno del Giappone per il mantenimento della pace, evidenziando l’importanza di ricordare il passato e il valore delle testimonianze dei sopravvissuti ai conflitti. Durante una cerimonia tenutasi a Tokyo il 15 agosto 2025, in occasione dell’ottantesimo anniversario della resa del Paese nella Seconda guerra mondiale, Ishiba ha promesso di non dimenticare il “rimorso” del Giappone, diventando il primo premier a utilizzare questo termine in un evento annuale dedicato ai caduti in guerra negli ultimi dieci anni. “Il rimorso e le lezioni di quella guerra devono rimanere impressi nei nostri cuori”, ha dichiarato.

Il momento di silenzio e il messaggio dell’imperatore

A mezzogiorno, corrispondente alle 5 del mattino in Italia, è stato osservato un minuto di silenzio, lo stesso istante in cui, ottant’anni fa, l’imperatore Hirohito annunciò la resa del Giappone attraverso un discorso radiofonico. Durante la cerimonia, l’attuale imperatore Naruhito, accompagnato dalla consorte Masako, ha espresso un “profondo rimorso”, sottolineando che le atrocità della guerra non devono mai ripetersi. Tra i presenti, circa 3.400 familiari delle vittime hanno ricordato i circa 3,1 milioni di caduti giapponesi, un numero che include le vittime dei bombardamenti atomici statunitensi su Hiroshima e Nagasaki.

La trasmissione della memoria e l’urgenza della commemorazione

Con l’avvicinarsi dell’ottantesimo anniversario delle catastrofi nucleari, la necessità di trasmettere la memoria delle esperienze belliche è diventata sempre più urgente in Giappone, a causa dell’invecchiamento dei sopravvissuti. Le statistiche rivelano che, per la prima volta, oltre la metà dei partecipanti alla cerimonia commemorativa è nata dopo la guerra. Questo dato evidenzia l’importanza di mantenere viva la memoria storica e di educare le nuove generazioni sui tragici eventi del passato. La cerimonia di quest’anno ha rappresentato un momento cruciale per riflettere su quanto accaduto e per promuovere una cultura di pace, affinché il Giappone possa continuare a imparare dalle lezioni del passato.

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