Secondo un rapporto pubblicato dall’Istituto Nazionale di Statistica e Geografia del Messico (Inegi), nel 2024, il numero di cittadini messicani che vivevano in condizioni di povertà ha raggiunto la cifra di 38.490.000, corrispondente al 29,6% della popolazione totale. Questo dato segna una significativa diminuzione del 17,7% rispetto al 2022, anno in cui si registravano 46,8 milioni di persone con gravi carenze nella qualità della vita.
Riduzione della povertà estrema
Il rapporto mette in evidenza anche un calo della povertà estrema nel Paese. Nel 2022, erano 9,1 milioni i messicani che si trovavano in condizioni di estrema vulnerabilità, mentre nel 2024 questo numero è sceso a 7 milioni. Questa diminuzione è un segnale positivo per il governo e le organizzazioni che si occupano di sviluppo sociale, indicando un progresso nella lotta contro la miseria.
Metodologia della misurazione della povertà
La misurazione della povertà in Messico è un processo complesso che combina vari indicatori per valutare le condizioni di vita della popolazione. L’obiettivo principale è fornire dati utili per la progettazione, il monitoraggio e la valutazione delle politiche pubbliche in ambito sociale. Per raccogliere queste informazioni, l’Inegi si avvale dell’Indagine Nazionale sui Redditi e le Spese delle Famiglie, che analizza diversi fattori, tra cui il reddito, la deprivazione sociale e l’accesso ai servizi essenziali. Questa metodologia consente di ottenere un quadro chiaro e dettagliato della situazione economica e sociale del Paese.
Il rapporto dell’Inegi rappresenta quindi un’importante fonte di dati per comprendere le dinamiche della povertà in Messico e per sviluppare strategie mirate a migliorare le condizioni di vita dei cittadini. Le autorità e gli esperti continueranno a monitorare questi indicatori per garantire che i progressi siano sostenibili nel tempo e che le politiche adottate rispondano efficacemente alle necessità della popolazione.