I Carabinieri della Sezione Operativa della Compagnia di Velletri, in collaborazione con il Comando Provinciale di Roma, stanno attuando un’ordinanza di custodia cautelare emessa dal Gip del Tribunale di Velletri. Questa operazione, avviata il 15 maggio 2025, coinvolge dieci individui, di cui nove sono stati arrestati e uno posto agli arresti domiciliari. Tra i soggetti coinvolti ci sono due donne e cinque cittadini italiani, oltre a due marocchini, un nigeriano, una moldava e una romena. Di questi, cinque sono già detenuti per altre accuse, uno si trova in detenzione domiciliare e gli altri quattro sono in libertà . Tutti sono accusati di gravi reati, tra cui la detenzione a fini di spaccio di sostanze stupefacenti all’interno del carcere di Velletri, un caso di estorsione e l’accesso illecito a dispositivi di comunicazione da parte di detenuti.
Indagini e arresti
Le indagini, condotte dai Carabinieri tra settembre 2024 e giugno 2025, hanno preso avvio dopo l’arresto di un individuo da parte della Polizia Penitenziaria. Questo soggetto era stato sorpreso a nascondere sostanze stupefacenti nelle scarpe, con l’intento di introdurle nel carcere. Durante le indagini, sono emersi numerosi episodi di spaccio all’interno della struttura penitenziaria, oltre a un caso di estorsione nei confronti di un detenuto. La collaborazione tra i Carabinieri e il personale della Polizia Penitenziaria si è rivelata fondamentale per scoprire la rete di traffico di droga che operava all’interno dell’istituto.
Modalità di introduzione delle sostanze stupefacenti
Le sostanze stupefacenti, in particolare cocaina e hashish, venivano introdotte nel carcere attraverso vari metodi. Spesso erano occultate in pacchi destinati ai detenuti, ma anche in oggetti di uso quotidiano o addirittura nelle scarpe. Sono stati documentati anche episodi in cui involucri di droga venivano lanciati dall’esterno delle mura carcerarie in aree specifiche, per essere poi recuperati dai detenuti. È emerso che la distribuzione della droga avveniva solo dopo che i familiari dei detenuti effettuavano pagamenti tramite ricariche su carte prepagate. Questo sistema ha generato conflitti interni tra i detenuti, legati a ritardi o mancanze nei pagamenti.
Estorsioni e conflitti interni
Un episodio significativo emerso dalle indagini riguarda un’estorsione subita da un detenuto, il quale è stato minacciato di violenze fisiche se non avesse saldato un debito legato alla droga. Questo caso mette in luce la gravità della situazione all’interno del carcere di Velletri, dove lo smercio di sostanze stupefacenti ha generato un volume d’affari superiore ai 100.000 euro. Le indagini hanno rivelato un sistema complesso e pericoloso, in cui la criminalità organizzata riesce a infiltrarsi anche all’interno delle istituzioni penitenziarie, mettendo a rischio la sicurezza dei detenuti e del personale.
