Nel 2025, il Vaticano ha introdotto nuove disposizioni per i dipendenti, stabilendo un congedo di paternità retribuito al cento per cento. Questa iniziativa è stata approvata da Papa Leone, che ha ratificato le delibere dell’Ufficio del lavoro della Santa Sede. La decisione mira a supportare i lavoratori in occasione della nascita dei loro figli, offrendo un permesso specifico e ben definito.
Introduzione del permesso di paternità
Il nuovo “permesso di paternità” garantisce ai dipendenti del Vaticano cinque giorni di permesso retribuito al momento della nascita di un figlio. Questa misura è stata formalizzata in un documento noto come ‘Rescriptum’, reso pubblico il 2 gennaio 2025. Il testo specifica che il padre lavoratore avrà diritto a un trattamento economico pari al 100% della retribuzione durante questi cinque giorni, con la retribuzione che sarà calcolata tenendo conto dell’anzianità di servizio. Questa iniziativa rappresenta un passo significativo verso il riconoscimento dei diritti dei genitori lavoratori, contribuendo a un ambiente di lavoro più favorevole alla famiglia.
Estensione delle tutele per le famiglie con bambini disabili
Tra i cambiamenti apportati dal Rescriptum, vi è anche l’estensione delle tutele per le famiglie con bambini disabili in situazioni di gravità accertata. I genitori, alternativamente, hanno ora diritto a tre giorni di permesso retribuito ogni mese, da utilizzare in modo continuativo, a condizione che il bambino non sia ricoverato a tempo pieno in strutture specializzate. Questa disposizione è stata introdotta per garantire un supporto adeguato alle famiglie che affrontano la sfida di accudire un bambino con disabilità, permettendo loro di dedicare tempo all’assistenza necessaria.
Condizioni per la fruizione dei permessi
La concessione dei permessi per l’assistenza a familiari disabili comporta, salvo casi autorizzati dalla competente autorità, l’impossibilità per il dipendente di intraprendere altre attività lavorative durante il periodo di permesso. Questo aspetto è stato sottolineato nel Rescriptum, che mira a garantire che i genitori possano concentrarsi interamente sulle esigenze del loro familiare disabile. La misura riflette un impegno del Vaticano nell’assicurare che i diritti dei lavoratori siano tutelati, offrendo un sostegno concreto a coloro che si trovano in situazioni familiari delicate.
