Il conflitto in Medioriente ha raggiunto il giorno 675, con Israele che continua a perseguire il suo piano di attacco a Gaza nonostante le crescenti critiche a livello internazionale. Il primo ministro Netanyahu ha affermato: “Ci sono ancora migliaia di terroristi, l’obiettivo non è occupare la Striscia ma liberarla da Hamas“. Ha aggiunto che il calendario stabilito per le operazioni militari è “abbastanza rapido” e rappresenta “il modo migliore per finire la guerra”.
Dichiarazioni di Netanyahu
Nelle sue dichiarazioni, Netanyahu ha anche criticato l’operato dell’Onu e dei media, sostenendo che “gli unici che stanno morendo di fame lì sono i nostri ostaggi”. Questa affermazione arriva in un contesto di crescente preoccupazione per la situazione umanitaria a Gaza, con l’Onu che ha denunciato una “pericolosa escalation” del conflitto.
Riuni del Consiglio di Sicurezza
Nel frattempo, il Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite si è riunito per discutere la situazione. Le capitali europee di Londra e Parigi hanno chiesto a Israele di fermare le operazioni militari, evidenziando la necessità di un immediato cessate il fuoco. Secondo alcune fonti locali, i tank di Israele avrebbero già iniziato a muoversi verso la zona del corridoio di Morag, intensificando le preoccupazioni per un ulteriore aggravamento della situazione.
Appello di Papa Leone
In un contesto di tensione crescente, Papa Leone ha lanciato un appello durante l’Angelus, esortando i leader mondiali a lavorare per la pace e a non ignorare le necessità dei più deboli e il desiderio universale di pace. La situazione rimane critica, con la comunità internazionale che continua a monitorare gli sviluppi con grande attenzione.
