Il fenomeno delle creature digitali generate da intelligenza artificiale, conosciuto come Italian brainrot, sta conquistando i social media, portando con sé nomi bizzarri come Trallallero Trallalà, Tung Tung Tung Sahur e Trippi Troppi, Troppa Trippa. Queste creazioni, spesso accompagnate da suoni e filastrocche provocatorie, sono diventate un vero e proprio simbolo della creatività digitale italiana e hanno raggiunto un pubblico globale. Secondo Francesco Toniolo, professore universitario e specialista in videogiochi e comunicazione digitale, queste opere evocano l’eredità del futurismo.
Le origini del brainrot italiano
Francesco Toniolo spiega che il termine brainrot, che si traduce in italiano come “marciume cerebrale”, viene utilizzato per descrivere contenuti che possono sembrare superficiali o privi di valore. Tuttavia, l’Italian brainrot ha preso piede come un modo per ridere di se stessi, creando personaggi semplici ma memorabili, frutto di un processo creativo non convenzionale. Toniolo osserva che, se queste creazioni fossero state realizzate da Filippo Tommaso Marinetti ai giorni nostri, avrebbero probabilmente trovato posto nei manuali scolastici. Al contrario, le poesie futuriste, se diffuse su piattaforme come TikTok, avrebbero suscitato scandalo tra i giovani.
Il successo virale e il collezionismo
L’appeal di queste creature digitali non deriva solo dalla loro natura ludica, ma anche dall’elemento del collezionismo. Toniolo sottolinea che, simili ai Pokémon, le aziende hanno iniziato a produrre carte collezionabili, pupazzi e gadget ispirati a queste creazioni. Questa dinamica ha contribuito a costruire una comunità attorno all’Italian brainrot, alimentando un senso di appartenenza tra i fan. Inoltre, l’anonimato degli autori ha generato una mitologia collettiva che rende ogni personaggio ancora più intrigante.
L’attrattiva del politicamente scorretto
Un altro fattore che ha contribuito alla popolarità di queste creazioni è il loro carattere politicamente scorretto. Sebbene questo aspetto sia meno presente oggi, all’inizio le creature erano spesso accompagnate da filastrocche ricche di insulti e bestemmie, che, sebbene incomprensibili per un pubblico straniero, risultavano estremamente attraenti per i giovani italiani. Questo mix di umorismo e provocazione ha reso l’Italian brainrot un fenomeno unico, capace di attrarre l’attenzione e stimolare la creatività in un contesto digitale in continua evoluzione.