La situazione a Gaza continua a destare preoccupazione a livello internazionale. Il 7 agosto 2025, la portavoce della Commissione Europea ha rilasciato dichiarazioni significative riguardo all’attuale crisi umanitaria, sottolineando che l’Unione Europea (Ue) ha espresso una posizione chiara: l’uccisione di civili è inaccettabile. Le sue parole giungono in risposta alle affermazioni di Teresa Ribera, che ha paragonato la situazione attuale a un possibile genocidio.
La questione del genocidio
La portavoce ha specificato che la questione del termine “genocidio” deve essere affrontata dai tribunali internazionali, lasciando intendere che l’interpretazione di tali eventi spetta a organi di giustizia competenti. Durante il briefing, è stato riferito che, il giorno precedente, i rappresentanti dei 27 Stati membri sono stati aggiornati sull’attuazione da parte di Israele dell’accordo sugli aiuti umanitari. Sebbene siano stati registrati alcuni progressi, la portavoce ha avvertito che la situazione rimane estremamente complessa e difficile.
La gravità della crisi umanitaria
La Commissione ha evidenziato che il numero di camion di aiuti umanitari che riescono a entrare a Gaza è insufficiente rispetto alle reali necessità della popolazione. Inoltre, è stato sottolineato che l’Unione Europea non ha ricevuto l’autorizzazione per accedere direttamente alla Striscia di Gaza, il che complica ulteriormente gli sforzi di assistenza. Queste affermazioni evidenziano la gravità della crisi e la necessità di un intervento più incisivo per garantire la sicurezza e il benessere dei civili coinvolti nel conflitto.
Monitoraggio e accesso umanitario
La portavoce ha concluso il suo intervento ribadendo l’importanza di un monitoraggio costante della situazione e la necessità di un accesso umanitario adeguato per alleviare le sofferenze della popolazione. La comunità internazionale osserva con attenzione gli sviluppi, mentre la crisi continua a evolversi, mettendo a dura prova le capacità di risposta e di assistenza umanitaria nella regione.
