Il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu ha convocato per oggi, 4 gennaio 2025, il gabinetto di sicurezza per discutere e votare sull’eventuale occupazione totale della Striscia di Gaza. Questa proposta ha suscitato forti opposizioni, in particolare da parte di gruppi di riservisti, famiglie degli ostaggi e membri dell’opposizione.
Situazione a Gaza
Nel frattempo, la situazione a Gaza continua a deteriorarsi. Secondo quanto riportato dall’agenzia palestinese Wafa, nelle ultime ore sono stati registrati ventidue civili uccisi e feriti a causa delle operazioni delle forze israeliane. Tra le vittime, cinque erano persone che stavano cercando cibo nella città di Deir al-Balah, situata nel centro della Striscia.
Bilancio delle vittime
Le autorità palestinesi hanno fornito un bilancio drammatico delle conseguenze del conflitto, con un totale di 61.158 palestinesi uccisi e 151.442 feriti dall’inizio delle ostilità . Tra i feriti, si contano 1.655 bambini. Le persone in cerca di aiuti e cibo hanno visto il numero dei feriti aumentare a 11.800, mentre i decessi per fame ammontano a 193, di cui 96 bambini.
Posizione dell’Unione Europea
L’Unione Europea ha preso una posizione netta riguardo alla situazione a Gaza. Una portavoce della Commissione ha affermato che l’uccisione di civili è “indifendibile” e ha commentato le dichiarazioni di Teresa Ribera, secondo cui gli eventi attuali potrebbero essere considerati un genocidio, sottolineando che spetta ai tribunali internazionali fare una valutazione al riguardo.
Aggiornamenti sugli aiuti umanitari
La portavoce ha anche fornito aggiornamenti sulla situazione degli aiuti umanitari, informando che ieri sono stati aggiornati i 27 Stati membri sull’attuazione da parte di Israele dell’intesa sugli aiuti. Sebbene siano stati registrati alcuni progressi, la situazione rimane estremamente difficile. Ha sottolineato che il numero di camion di aiuti inviati non è sufficiente e che l’Unione Europea non ha ricevuto l’autorizzazione per accedere a Gaza.
