La situazione umanitaria a Gaza continua a destare preoccupazione, soprattutto per quanto riguarda i centri di distribuzione degli aiuti. La presidente di Medici Senza Frontiere, Monica Minardi, ha lanciato un appello urgente, dichiarando che i centri gestiti dalla Gaza Humanitarian Foundation (Ghf), con il supporto del governo degli Stati Uniti, si sono trasformati in veri e propri luoghi di pericolo. Minardi ha richiesto un cambio radicale nel sistema di distribuzione, auspicando l’implementazione di un meccanismo indipendente sotto l’egida delle Nazioni Unite.
Rapporto di Medici Senza Frontiere
Il rapporto di Medici Senza Frontiere, intitolato “Non sono aiuti umanitari, ma uccisioni orchestrate”, evidenzia un grave bilancio di vittime tra il 7 giugno e il 24 luglio 2025. Durante questo periodo, 28 persone hanno perso la vita e 1.380 sono rimaste ferite, tra cui 71 minori, che hanno ricevuto assistenza nelle cliniche di Al-Mawasi e Al-Attar, situate nel sud di Gaza, nelle vicinanze dei centri della Ghf.
Dati sui minori colpiti
I dati raccolti mostrano che i minori colpiti presentavano ferite da arma da fuoco, con 25 di loro aventi meno di 15 anni. Tra le vittime, un bambino di 12 anni è stato colpito all’addome, mentre cinque bambine, tra cui una di soli 8 anni, hanno subito ferite al torace. Questa tragica situazione costringe molte famiglie a inviare i propri figli a cercare cibo, poiché questi sono spesso gli unici membri in grado di affrontare il pericoloso viaggio.
Scene strazianti descritte da Minardi
Minardi ha descritto scene strazianti: “Bambini colpiti al petto mentre cercano di procurarsi del cibo, persone schiacciate o soffocate dalla calca, intere folle brutalmente uccise da colpi d’arma da fuoco nei punti di distribuzione. Nei quasi 54 anni di attività di Msf, raramente abbiamo assistito a simili livelli di violenza sistematica contro civili disarmati“.
Appello al governo italiano
La presidente di Msf ha inoltre rivolto un appello al governo italiano e al Ministro degli Affari Esteri, Antonio Tajani, affinché questa inaccettabile situazione venga affrontata con determinazione nelle relazioni diplomatiche con Israele. La richiesta di azione è chiara e urgente, in un contesto dove la vita di molti innocenti è in pericolo.
