Ottant’anni dopo Hiroshima: approfondimento sull’Enola Gay e il suo impatto

Marianna Perrone

Agosto 6, 2025

Il B-29 che ha effettuato il bombardamento su Hiroshima è conosciuto con il nome di “Enola Gay”. Questa denominazione fu scelta dal colonnelo Paul Tibbets, il pilota e comandante della missione, che decise di dedicare l’aereo a sua madre, Enola Gay Tibbets, poco prima del decollo avvenuto il 6 agosto 1945. Questa scelta non solo riflette un legame familiare ma aggiunge anche una dimensione umana a uno degli eventi più devastanti della storia contemporanea.

La figura di Paul Tibbets

Paul Tibbets, figura chiave dell’Operazione Silverplate, ricevette l’incarico dai vertici militari statunitensi di guidare la prima missione di bombardamento atomico. Questa operazione segnò un punto di svolta nel conflitto, portando alla fine della Seconda Guerra Mondiale. Dopo la conclusione del conflitto, Tibbets continuò la sua carriera nell’aeronautica, raggiungendo il grado di generale e contribuendo allo sviluppo della strategia militare statunitense.

La conservazione dell’Enola Gay

Attualmente, l’Enola Gay è conservato presso lo Smithsonian Institution di Washington D.C., dove è esposto come uno dei simboli più controversi della Seconda Guerra Mondiale. L’aereo rappresenta non solo un’importante innovazione tecnologica, ma anche un capitolo doloroso della memoria collettiva del XX secolo, sollevando dibattiti etici e morali su l’uso delle armi nucleari e le conseguenze delle guerre. La sua presenza nei musei invita a riflettere sulle scelte fatte durante quel periodo storico e sull’impatto che hanno avuto sull’umanità.

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