Hiroshima, a ottant’anni dal bombardamento atomico si cercano ancora i dispersi

Marianna Perrone

Agosto 5, 2025

Il 6 agosto 1945 segna una data tragica nella storia del Giappone, quando la prima bomba atomica esplose su Hiroshima, provocando una devastazione inimmaginabile. In quel frangente, migliaia di persone, già in condizioni disperate, vennero trasportate sull’isola di Ninoshima, situata a sud di Hiroshima, da imbarcazioni militari con equipaggi specializzati in missioni ad alto rischio. I sopravvissuti si presentavano con abiti carbonizzati e ferite gravi, con la pelle che pendeva dai volti e dagli arti.

Situazione nelle strutture mediche

La situazione nelle strutture mediche era critica. Secondo documenti storici, le scarse risorse e l’inadeguata assistenza sanitaria portarono a un drammatico abbattimento del numero di pazienti. Quando l’ospedale da campo chiuse il 25 agosto, solo poche centinaia di feriti erano ancora in vita. Le operazioni di sepoltura delle vittime avvennero in modo caotico e frettoloso, con i corpi sistemati in vari luoghi senza una reale organizzazione.

Cerca dei resti e memoria

A distanza di decenni, gli abitanti della regione di Hiroshima e Ninoshima continuano a cercare i resti dei loro cari scomparsi. Questa ricerca è guidata da un profondo desiderio di onorare le vittime e di portare un po’ di conforto ai sopravvissuti, che vivono ancora con il peso dei ricordi di coloro che hanno perso. La memoria di quel tragico giorno rimane viva, alimentando la determinazione di chi cerca di dare dignità a chi ha sofferto e di non dimenticare mai il passato.

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