Nove persone sono state sequestrate da un gruppo armato in un orfanotrofio situato a sud di Port-au-Prince, capitale di Haiti. L’episodio, avvenuto nel mese di gennaio 2025, ha suscitato un forte allarme tra le organizzazioni umanitarie e le autorità locali. Secondo le informazioni diffuse da media vaticani, tra gli ostaggi figura la missionaria irlandese Gena Heraty, attiva da oltre tre decenni con l’organizzazione “Nos Petits Freres et Soeurs“. Insieme a lei, sono stati rapiti sette operatori haitiani e un bambino di tre anni con disabilità .
Irruzione violenta
L’irruzione è avvenuta in modo violento, con gli assalitori che hanno sfondato un muro di recinzione per accedere all’edificio. Nonostante la modalità di attacco, i rapitori non hanno sparato colpi durante l’operazione. Una volta all’interno, hanno costretto gli ostaggi a lasciare la struttura a piedi, minacciandoli per garantire la loro obbedienza.
Aumento dei rapimenti
Questo evento si aggiunge a una serie di rapimenti che hanno colpito il paese, aumentando le preoccupazioni per la sicurezza in una nazione già segnata da instabilità politica e sociale. Le autorità haitiane sono sotto pressione per garantire la liberazione degli ostaggi e per affrontare la crescente ondata di violenza che ha visto un incremento significativo negli ultimi anni. La comunità internazionale osserva con attenzione gli sviluppi di questa situazione, auspicando una rapida risoluzione e il ripristino della sicurezza nella regione.
