Filomena Nitti: la vita di una donna trascurata dalla società

Marianna Perrone

Agosto 5, 2025

La vita di Filomena Nitti, scienziata di spicco e figura di rilievo nel panorama scientifico italiano, è raccontata nel volume “Filomena Nitti e il Nobel negato“, scritto da Carola Vai e pubblicato da Rubbettino nel 2025. Nitti, figlia dell’ex premier Francesco Saverio Nitti e moglie del premio Nobel per la medicina Daniel Bovet, ha vissuto un’esistenza segnata da successi e delusioni, rimanendo nell’ombra di due personalità illustri.

Il libro di Carola Vai, coadiuvato da Maria Luisa Nitti, nipote di Filomena, esplora la complessa vita di una donna che ha cercato di conciliare le sue aspirazioni professionali con il ruolo di madre e moglie in un contesto storico difficile. Nonostante i suoi notevoli contributi alla scienza, Filomena Nitti non ottenne il riconoscimento del Nobel, un fatto che ha suscitato interrogativi sulle ragioni della sua esclusione.

Le origini e l’esilio di Filomena Nitti

Filomena Nitti nacque il 10 gennaio 1909 a Napoli, ultima di cinque figli di Francesco Saverio Nitti, un politico di rilievo, e di Antonia Persico. La sua infanzia trascorse serena tra Napoli, Roma e la casa estiva di Acquafredda in Basilicata, finché nel giugno del 1924 la situazione politica costrinse la famiglia a un esilio forzato all’estero. Le continue minacce fasciste costrinsero i Nitti a lasciare l’Italia, inizialmente rifugiandosi in Svizzera, dove però il costo della vita li costrinse a spostarsi a Parigi.

A Parigi, Filomena ricevette un’educazione che la preparò a diventare una donna indipendente. A soli vent’anni, decise di ribellarsi alle aspettative familiari e sposò un giovane giornalista polacco, con il quale ebbe due figli. Tuttavia, la vita coniugale si rivelò insostenibile, portandola a separarsi dal marito e a tornare dai genitori in Francia, dove ottenne il divorzio.

Una carriera scientifica di successo

Ritornata alla sua carriera accademica, Filomena Nitti intraprese un percorso che la portò a diventare una scienziata affermata. Entrò all’Istituto Pasteur di Parigi grazie a una borsa di studio, dove lavorava già il fratello Federico Nitti. Qui incontrò Daniel Bovet, un ricercatore svizzero, con il quale sviluppò una profonda collaborazione scientifica e un’intensa relazione personale, culminata nel matrimonio. La coppia ebbe un figlio, il primo per Bovet e il terzo per Filomena.

Dopo la Seconda Guerra Mondiale, Nitti e Bovet si trasferirono in Italia, stabilendosi a Roma, dove entrambi furono assunti all’Istituto Superiore di Sanità. Insieme, divennero figure di spicco nel loro campo, contribuendo congiuntamente a importanti ricerche scientifiche e pubblicando i loro lavori congiuntamente.

Il Nobel e l’ombra di un grande scienziato

Il 1957 segnò un momento cruciale nella vita di Filomena Nitti. In ottobre, una telefonata annunciò a Daniel Bovet l’assegnazione del Premio Nobel per la medicina e la fisiologia. Tuttavia, l’onore andò esclusivamente a lui, senza alcun riconoscimento per Filomena, nonostante il suo fondamentale apporto alla loro ricerca. Questo episodio evidenziò le difficoltà che le donne affrontano nel mondo accademico e scientifico, spesso costrette a rimanere nell’ombra dei propri partner maschili, anche quando il loro contributo è stato essenziale.

Il libro di Carola Vai non solo celebra la vita e la carriera di Filomena Nitti, ma invita anche a riflettere sul riconoscimento delle donne nel campo scientifico, un tema ancora attuale nel 2025.

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