Netanyahu: “Hamas sfrutta gli ostaggi come i nazisti con gli ebrei, non ci arrendiamo”

Egidio Luigi

Agosto 4, 2025

Il conflitto in Medioriente ha raggiunto il giorno 668, con eventi che continuano a suscitare preoccupazione e indignazione. In un videomessaggio rivolto al pubblico israeliano, il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu ha espresso il suo profondo shock di fronte ai “video orribili” degli ostaggi. Durante il suo intervento, si è rivolto direttamente alle famiglie degli ostaggi, sottolineando che mentre i prigionieri “si consumano in una prigione, i mostri di Hamas li circondano”. Ha descritto i membri del gruppo come “grosse e carnose braccia” e ha accusato Hamas di far morire di fame gli ostaggi, paragonando questa situazione a quanto avvenne durante l’Olocausto. “Ma non ci arrenderemo”, ha dichiarato con fermezza, aggiungendo di essere “ancora più determinato a liberare i nostri figli prigionieri, a eliminare Hamas e a garantire che Gaza non rappresenti mai più una minaccia per Israele”. Queste dichiarazioni sono state riportate dal Times of Israel.

Le parole di Netanyahu

Netanyahu ha continuato affermando di comprendere le reali intenzioni di Hamas, sostenendo che il gruppo non cerca un accordo, ma mira a distruggere Israele. Ha descritto la diffusione di video inquietanti come una forma di propaganda volta a generare orrore e disinformazione a livello globale.

Incursione sulla Spianata delle Moschee

Nel frattempo, la situazione si è ulteriormente complicata con l’incursione del ministro israeliano Ben Gvir e di alcuni membri della Knesset sulla Spianata delle Moschee. Questa azione è stata definita da Abu Mazen, presidente dell’Autorità Nazionale Palestinese (ANP), come una “linea rossa” superata. Ha esortato la comunità internazionale, in particolare l’amministrazione statunitense, a intervenire immediatamente per fermare i crimini dei coloni e le provocazioni del governo di estrema destra nella moschea di al-Aqsa.

Operazioni militari a Gaza

Dall’alba di domenica, le operazioni militari israeliane a Gaza hanno causato la morte di almeno 92 persone, secondo quanto riportato da fonti mediche ad Al Jazeera. La situazione continua a evolversi, con la comunità internazionale che osserva con crescente preoccupazione gli sviluppi di questo conflitto prolungato.

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