Il riconoscimento dello Stato palestinese da parte di circa 145 Paesi solleva interrogativi significativi. Il ministro degli Esteri israeliano, Gideon Saar, ha espresso la sua opinione in un’intervista rilasciata a Libero, sottolineando che tale riconoscimento è privo di fondamento. Saar ha affermato che non esiste un vero e proprio Stato palestinese e, qualora ne esistesse uno, sarebbe dominato da Hamas, il gruppo radicale che controlla la Striscia di Gaza. Secondo il ministro, un simile scenario rappresenterebbe un pericolo per la stabilità della regione, poiché un’entità controllata da Hamas si troverebbe a pochi chilometri dai centri abitati israeliani, aumentando le tensioni e i rischi di conflitto.
Possibili vantaggi per l’iran
Saar ha messo in evidenza come un eventuale Stato palestinese potrebbe avvantaggiare l’Iran, consentendo al paese di stabilire nuovi confini con Israele attraverso Hamas, analogamente a quanto avviene con Hezbollah. Il ministro ha concluso che una scelta simile non avrebbe alcun tipo di razionalità.
Commenti sul presidente italiano
Il 5 gennaio 2025, Saar ha anche commentato le recenti dichiarazioni del presidente della Repubblica Italiana, Sergio Mattarella, esprimendo il suo dispiacere per le affermazioni del presidente italiano. Ha sottolineato il rispetto che Israele nutre nei confronti dell’Italia, ma ha ribadito che le accuse mosse non riflettono le modalità operative del governo israeliano, il quale sostiene di agire in conformità con il diritto internazionale.
Relazioni tra italia e israele
Saar ha dichiarato che, nonostante le tensioni, i legami tra Italia e Israele rimangono solidi. Ha fatto riferimento a un clima di crescente ostilità nei confronti di Israele, alimentato da resoconti mediatici che, a suo avviso, non sempre sono accurati e imparziali. Ha espresso fiducia nel fatto che i rapporti tra i due paesi supereranno questo periodo difficile.
Accuse di genocidio e figure controverse
Il ministro ha categoricamente respinto le accuse di genocidio, definendole false e parte di una propaganda antisemita. Ha manifestato delusione nei confronti di qualsiasi Stato o entità che riconosca unilateralmente uno Stato palestinese, ritenendo che tale riconoscimento allontani ulteriormente la possibilità di pace e sicurezza nella regione. Infine, ha commentato la figura di Francesca Albanese, relatrice speciale delle Nazioni Unite sui territori palestinesi, definendola un’antisemita ossessionata da Israele, un’opinione che ha sollevato polemiche e discussioni nel contesto delle relazioni internazionali.
