TEL AVIV, 3 agosto 2025 – Le Brigate al Qassam, la componente militare di Hamas, hanno dichiarato la loro disponibilità a rispondere positivamente a qualsiasi richiesta della Croce Rossa riguardante l’invio di cibo e medicinali agli ostaggi da loro detenuti. Tuttavia, questa offerta è condizionata all’apertura da parte di Israele di corridoi umanitari, che devono essere attivi “in modo normale e permanente” per garantire il passaggio di aiuti a tutta la popolazione della Striscia di Gaza.
Le richieste formulate dal gruppo terroristico pongono come premessa fondamentale la cessazione di ogni attività militare durante le operazioni di consegna dei pacchi agli ostaggi, che Hamas definisce “prigionieri nemici”. Nonostante la lunga durata del conflitto, che ha superato i 22 mesi, la Croce Rossa non ha mai avuto accesso agli ostaggi, creando una situazione di grande tensione e incertezza.
Le condizioni per l’assistenza umanitaria
Hamas ha specificato che l’assistenza umanitaria deve includere non solo cibo e medicinali, ma anche un impegno costante da parte di Israele per garantire la sicurezza durante le operazioni di consegna. Questo approccio è stato presentato come un passo verso la risoluzione della crisi umanitaria che affligge la Striscia di Gaza, dove la popolazione vive in condizioni estremamente difficili a causa del conflitto in corso e delle restrizioni imposte.
La Croce Rossa, da parte sua, ha espresso la sua disponibilità a collaborare per facilitare l’invio di aiuti, ma ha sottolineato l’importanza di un accordo chiaro e rispettato da entrambe le parti. La situazione attuale, caratterizzata da un continuo stato di allerta e tensione, richiede un intervento urgente per evitare ulteriori sofferenze tra la popolazione civile.
Il contesto del conflitto
La guerra tra Israele e Hamas ha avuto inizio nel 2023 e ha portato a un significativo aumento delle tensioni nella regione. Gli scontri hanno causato migliaia di vittime e hanno devastato le infrastrutture della Striscia di Gaza, aggravando una crisi umanitaria già critica. Le Brigate al Qassam, in questo contesto, hanno intensificato le loro azioni, rivendicando il diritto di difendere i propri territori e la propria popolazione.
Le dichiarazioni recenti delle Brigate al Qassam rappresentano un tentativo di Hamas di aprire un canale di comunicazione con la comunità internazionale, in particolare con organizzazioni come la Croce Rossa. Tuttavia, la mancanza di fiducia tra le parti e le condizioni imposte rendono difficile un reale progresso verso una soluzione pacifica e duratura del conflitto.
L’attenzione della comunità internazionale rimane alta, con appelli per un intervento diplomatico che possa portare a una cessazione delle ostilità e a un miglioramento delle condizioni di vita per gli abitanti della Striscia di Gaza. La situazione è complessa e richiede un approccio equilibrato che tenga conto delle esigenze umanitarie e delle dinamiche politiche in gioco.
