Il ministro della Sicurezza nazionale di Israele, Itamar Ben-Gvir, esponente di destra radicale, ha guidato oggi, 7 maggio 2025, un’incursione di coloni sulla Spianata delle Moschee a Gerusalemme, nei pressi della moschea di Al-Aqsa. La notizia è stata riportata dall’agenzia palestinese Wafa, che ha documentato l’evento.
Incursione dei coloni sulla spianata
Secondo quanto comunicato dal Dipartimento islamico Waqf di Gerusalemme, che si occupa della gestione degli edifici musulmani nella zona, oltre 1.251 coloni hanno preso parte all’occupazione dei cortili circostanti la moschea. Durante l’incursione, i coloni hanno partecipato a rituali che includevano preghiere, danze e canti ad alta voce, il cui eco si è diffuso in tutta l’area della spianata.
Marcia di coloni e anniversario della distruzione del Tempio
Poco prima di questa azione, intorno alla mezzanotte, Ben-Gvir aveva condotto una marcia di coloni attraverso la Città vecchia, in coincidenza con quello che i gruppi ebraici estremisti considerano l’anniversario della distruzione del Tempio. Questi gruppi hanno lanciato appelli per organizzare incursioni di massa ad Al-Aqsa nella mattinata di domenica, in segno di celebrazione dell’anniversario.
Crescente tensione e cambiamenti politici
Questi eventi si inseriscono in un contesto di crescente tensione e di cambiamenti politici, tra cui il controverso ordine di Ben-Gvir alla polizia di consentire ai coloni di cantare e danzare sulla Spianata. A maggio, il ministro aveva dichiarato che “la preghiera e il prostrarsi sono ora possibili sul Monte del Tempio“, un’affermazione che contrasta nettamente con la tradizione storica del sito sacro.
Preoccupazioni delle autorità palestinesi e della comunità internazionale
L’azione di oggi ha suscitato preoccupazioni tra le autorità palestinesi e la comunità internazionale, che temono che tali eventi possano intensificare le tensioni già presenti nella regione. La situazione rimane quindi sotto attenta osservazione, mentre gli sviluppi futuri potrebbero avere ripercussioni significative sul delicato equilibrio tra le diverse comunità religiose in Israele e nei territori palestinesi.
