Tajani commenta la sentenza della Corte Ue: durata limitata e insoddisfacente

Marianna Perrone

Agosto 1, 2025

VILLA SAN GIOVANNI, 1 agosto 2025 – Il vice premier e ministro degli Esteri, Antonio Tajani, ha espresso il suo scetticismo riguardo alla recente sentenza della Corte di giustizia dell’Unione Europea sul protocollo Italia-Albania. Durante un incontro con i giornalisti, Tajani ha sottolineato che, sebbene la sentenza non lo convinca affatto, il suo impatto sarà di breve durata. Infatti, con l’entrata in vigore delle nuove normative europee in materia di immigrazione, questa decisione perderà rapidamente la sua efficacia.

L’intervento di Tajani è avvenuto a Villa San Giovanni, un punto cruciale per il transito dei migranti tra Italia e Albania. La sentenza in questione riguarda la definizione di “Paese d’origine sicuro“, un tema di grande rilevanza per le politiche migratorie italiane ed europee. Il ministro ha dichiarato: “Nutro molte perplessità riguardo a questa sentenza. Non mi convince, ma è una decisione che ha effetti limitati nel tempo”.

Le nuove normative europee

Le nuove norme europee, che entreranno in vigore a breve, mirano a riformare il sistema di asilo e a semplificare le procedure per la gestione dei migranti. Queste regolamentazioni sono state progettate per affrontare le sfide attuali legate all’immigrazione e per garantire una risposta più efficace e coordinata da parte degli Stati membri dell’Unione Europea. La riforma si propone di stabilire criteri più chiari per la classificazione dei Paesi d’origine e per il trattamento dei richiedenti asilo.

Tajani ha evidenziato come la sentenza della Corte di giustizia, pur avendo suscitato un ampio dibattito, non avrà un impatto duraturo sulla politica migratoria italiana. Con l’implementazione delle nuove leggi, le autorità italiane sperano di migliorare la gestione dei flussi migratori e di garantire una maggiore sicurezza per i cittadini e per i migranti stessi.

La reazione del governo italiano

Il governo italiano ha accolto con favore l’imminente introduzione delle nuove normative europee, considerandole un’opportunità per rivedere e migliorare le attuali politiche migratorie. Le autorità italiane sono impegnate a trovare un equilibrio tra il rispetto dei diritti umani dei migranti e la necessità di garantire la sicurezza nazionale. La sentenza della Corte di giustizia è stata vista come un ulteriore stimolo per rivedere le strategie in atto e per adottare misure più efficaci.

Tajani ha ribadito l’importanza di una cooperazione più forte tra gli Stati membri dell’Unione Europea per affrontare le questioni legate all’immigrazione. La gestione dei flussi migratori richiede un approccio collettivo, che consideri le diverse realtà e necessità dei Paesi coinvolti. Con l’entrata in vigore delle nuove norme, il governo italiano spera di poter garantire un sistema più giusto e sostenibile per tutti.

La questione dell’immigrazione continua a essere al centro del dibattito politico in Italia e in Europa, con le autorità che cercano di trovare soluzioni praticabili per affrontare una delle sfide più complesse del nostro tempo.

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