Il governo argentino, guidato da Javier Milei, ha attribuito l’andamento sfavorevole della quotazione del dollaro rispetto al peso alle manovre di un presunto complotto politico orchestrato dalla vice-presidente, Victoria Villaruel, in collaborazione con tre banche locali. Questa accusa è emersa in un contesto di crescente tensione nei mercati valutari.
Accuse di tradimento e impatto sul mercato
Milei ha esplicitamente indicato Villaruel come responsabile, sottolineando che la sua decisione di consentire una seduta del Senato, durante la quale l’opposizione ha approvato una serie di progetti legislativi potenzialmente dannosi per l’equilibrio fiscale, ha avuto un impatto diretto sul mercato dei cambi. “È una traditrice, sta cercando di far cadere il governo in accordo con il kirchnerismo“, ha dichiarato Milei durante un’intervista, evidenziando la gravità della situazione.
Record del dollaro e pressione sul peso
Nella giornata di ieri, il dollaro ha toccato un nuovo record, raggiungendo la quotazione di 1385 pesos, secondo le rilevazioni di Bloomberg. Questo incremento rappresenta un aumento del 13,7% nel mese di luglio, evidenziando la crescente pressione sul peso argentino. Fonti dalla Casa Rosada hanno fatto trapelare informazioni che coinvolgono tre banche specifiche, accusate di operare contro il peso nel mercato dei cambi, contribuendo ulteriormente all’instabilità .
Notizie positive dal Fondo Monetario Internazionale
Nonostante le difficoltà sul fronte valutario, il governo ha ricevuto una notizia positiva con l’approvazione, da parte del Fondo Monetario Internazionale, della prima revisione del programma di assistenza finanziaria da 20 miliardi di dollari, firmato ad aprile. Questa decisione dell’FMI consente un esborso immediato di 2 miliardi di dollari, che si configura come un’importante boccata d’ossigeno per l’economia argentina, attualmente caratterizzata da una volatilità estrema nei mercati.
