Il 7 agosto 2025, alle 21:30, il Caracalla Festival si concluderà con una delle opere più celebri del repertorio sinfonico-corale: i Carmina Burana di Carl Orff. Questo evento, che si svolgerà nello suggestivo scenario delle Terme di Caracalla a Roma, rappresenta l’ultimo appuntamento di una rassegna estiva curata dal regista Damiano Michieletto. La serata promette di essere un viaggio attraverso i temi centrali del cartellone, che esplora il confine tra sacro e profano, oltre a superare il dualismo tra cultura alta e popolare.
Direzione e interpreti
A dirigere l’orchestra del Teatro dell’Opera di Roma sarà il maestro Diego Matheuz, già noto al pubblico per la sua precedente esibizione nel 2022 con il Mass di Bernstein. Il coro, composto dai membri della Fondazione capitolina e diretto da Ciro Visco, accompagnerà i solisti della serata: il soprano Giuliana Gianfaldoni, il tenore Levy Sekgapane e il baritono Vito Priante, che ha recentemente interpretato il ruolo di Leporello nel Don Giovanni di Vasily Barkhatov. La partecipazione della Scuola di Canto Corale del Teatro dell’Opera di Roma arricchirà ulteriormente l’evento, creando un’atmosfera vibrante e coinvolgente.
Storia e significato dei Carmina Burana
I Carmina Burana hanno catturato l’attenzione del pubblico sin dalla loro prima rappresentazione assoluta, avvenuta l’8 giugno 1937 presso la Staatsoper di Francoforte. A seguito di questa prima, Orff scrisse al suo editore esprimendo la sua determinazione a ripartire da quest’opera: “Può mandare al macero tutto quanto ho scritto sinora. Con i Carmina Burana inizia la mia produzione”. Questo capolavoro del compositore bavarese, figura di spicco della musica tedesca del Novecento, è emblematico del suo stile distintivo.
Il testo dei Carmina Burana, selezionato dallo stesso Orff, proviene da una raccolta di canti goliardici di ispirazione profana, custoditi in un manoscritto anonimo nella biblioteca del convento Benediktbeuren in Baviera. Questi canti raccontano storie di gioia e sofferenza, amore e allegria, ispirate dalla natura, dal vino e dalle esperienze umane di vita e morte. Non ci sono personaggi definiti; l’unico protagonista è l’uomo, in quanto rappresentazione delle gioie e dei dolori dell’esistenza. La musica si distingue per la sua immediatezza, con un ritmo che gioca un ruolo cruciale sin dal prologo, evocando l’immagine della Fortuna, sotto la cui ruota si dispiega l’intera opera.
Struttura dell’opera
I Carmina Burana sono suddivisi in tre parti principali, dedicate rispettivamente alla Primavera, ai canti da taverna e all’amore. Questa struttura consente di esplorare diverse sfaccettature della vita umana, rendendo l’opera un’esperienza unica e coinvolgente per il pubblico. La combinazione di testi evocativi e di una musica potente ha reso i Carmina Burana un’opera senza tempo, capace di emozionare generazioni di spettatori.
