Il 29 luglio 2025, la città di Bruxelles ha visto un’importante iniziativa da parte di undici Stati membri dell’Unione Europea, tra cui l’Italia, che hanno presentato un non-paper volto a richiedere una nuova strategia di protezione commerciale nel settore siderurgico. Questo documento, redatto su iniziativa della Francia, evidenzia la necessità di affrontare la questione della sovraccapacità nella produzione di acciaio, un problema che ha afflitto il mercato europeo negli ultimi anni.
Richiesta di un nuovo quadro di protezione commerciale
Nel non-paper, i Paesi firmatari esprimono la loro urgenza nel chiedere alla Commissione Europea di elaborare e presentare al più presto una proposta per un nuovo sistema di protezione commerciale. Questo sistema dovrebbe entrare in vigore il 1 gennaio 2026. I firmatari sottolineano l’importanza di stabilire misure che possano limitare le importazioni di acciaio, riportando i livelli a quelli registrati nel periodo 2012-2013. Nello specifico, il documento propone di fissare le quote di importazione per diverse categorie di prodotti: il 15% per l’acciaio piatto, il 5% per l’acciaio lungo e il 15% per l’acciaio inossidabile, calcolato rispetto alla domanda totale di acciaio nell’Unione Europea.
Questa iniziativa si inserisce in un contesto più ampio di preoccupazione per l’industria siderurgica europea, che ha visto un aumento delle importazioni da paesi terzi, creando una situazione di concorrenza sleale per i produttori locali. La richiesta di un nuovo quadro di protezione commerciale mira a garantire la sostenibilità del settore e a preservare posti di lavoro in un’industria che è fondamentale per l’economia di molti Stati membri.
Il ruolo della Francia e la risposta degli Stati membri
La Francia ha svolto un ruolo di primo piano nella redazione di questo non-paper, evidenziando la sua posizione di leadership all’interno dell’Unione Europea in materia di politiche industriali. Il governo francese ha sempre sostenuto l’importanza di proteggere le industrie strategiche, come quella siderurgica, da pratiche commerciali aggressive che potrebbero compromettere la competitività dell’Europa nel mercato globale.
Gli altri Stati membri che hanno aderito a questa iniziativa condividono la preoccupazione per la sovraccapacità produttiva e l’impatto che essa ha sull’industria locale. Questo consenso tra diversi Paesi europei è significativo, poiché indica un crescente riconoscimento della necessità di misure protettive in un contesto di globalizzazione e di sfide economiche.
La proposta si inserisce in un dibattito più ampio sulla necessità di riformare le politiche commerciali dell’Unione Europea per affrontare le nuove sfide economiche. La questione della sovraccapacità siderurgica è solo uno degli aspetti che richiede attenzione, ma rappresenta un esempio chiaro di come le politiche commerciali possano influenzare direttamente l’industria e l’occupazione in Europa.
La posizione degli Stati membri, unita all’iniziativa della Francia, potrebbe portare a un cambiamento significativo nelle politiche commerciali europee, con l’obiettivo di proteggere l’industria siderurgica e garantire un futuro sostenibile per il settore.
