Omicidio nel Viterbese: l’imputato si mostra visibilmente scosso

Egidio Luigi

Luglio 29, 2025

Questa mattina, il 30enne romeno Dumitriel Daniel Ene è stato presentato al giudice per le indagini preliminari Fiorella Scarpati presso la Procura di Viterbo, in merito all’accusa di omicidio del cognato, Valentin Ionut Crisan. Dumitriel, attualmente detenuto, ha ribadito al gip la stessa versione fornita alla pubblica ministero Paola Conti la sera del suo arresto, dichiarando: “Ci siamo presi a pugni”. Le sue parole sono state pronunciate mentre si trovava in custodia presso la caserma dei Carabinieri di Civita Castellana. La gip ha preso tempo per decidere sulla richiesta del legale di Dumitriel, Marco Borrani, di trasferire il suo assistito agli arresti domiciliari.

L’avvocato e lo stato del cliente

L’avvocato Borrani ha evidenziato lo stato di grande shock del suo cliente, il quale, dopo aver appreso della morte del cognato, avvenuta a breve distanza dalla loro abitazione, ha deciso di presentarsi spontaneamente ai Carabinieri di via Roma.

La dinamica dell’incidente

Valentin Crisan, mentre si dirigeva verso l’ospedale insieme alla madre e alla sorella, ha accusato un malore. Dopo aver fatto fermare il veicolo, è sceso dall’auto, si è accasciato e ha perso la vita in pochi istanti. Sarà ora l’autopsia, richiesta dalla pm e condotta questa mattina alle 12.30 dalla dottoressa Benedetta Baldari, a stabilire se ci sia un collegamento tra le percosse subite e il decesso. Contestualmente, la dottoressa Baldari è stata incaricata di effettuare una perizia sulle ferite riscontrate sul corpo di Dumitriel.

Convocazione delle parti offese

Nella stessa mattinata, per chiarire ulteriormente la dinamica dei fatti, sono state convocate in Procura come parti offese la madre e la sorella della vittima, accompagnate dalla compagna dell’arrestato e assistite dall’avvocato Walter Pella.

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