Gli Stati Uniti criticano la conferenza Onu sulla Palestina: “È solo uno spettacolo” | Gaza, Trump afferma: “Un cessate il fuoco è possibile”

Egidio Luigi

Luglio 29, 2025

Il conflitto in Medioriente ha raggiunto il giorno 662, con i bombardamenti israeliani su Gaza che continuano incessantemente. Nella recente offensiva aerea, si registrano almeno 13 vittime, tra cui diversi bambini. Nonostante la gravità della situazione, il presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, rimane ottimista, affermando che un “cessate il fuoco” sia “ancora possibile”.

Le dichiarazioni dell’ambasciatore tedesco

Il 15 aprile 2025, l’ambasciatore tedesco in Israele, Steffen Seibert, ha commentato l’attacco condotto da coloni israeliani contro Taybeh, un villaggio cristiano situato nei pressi di Ramallah, in Cisgiordania. Seibert ha espresso la sua indignazione, dichiarando: “Che attacchino un villaggio cristiano o una comunità di pastori palestinesi musulmani, questi coloni estremisti possono affermare che Dio abbia dato loro la terra. Ma non sono altro che criminali abominevoli per qualsiasi fede”. Questa affermazione evidenzia l’escalation delle tensioni tra le diverse comunità nella regione.

La posizione della Santa Sede

Il segretario di Stato vaticano, Pietro Parolin, ha ribadito che la Santa Sede ha ufficialmente riconosciuto la Palestina “da tempo”. Questo riconoscimento si inserisce in un contesto di crescente attenzione internazionale verso la questione palestinese. Mentre Trump ha dichiarato di non voler prendere una posizione chiara riguardo al riconoscimento dello Stato palestinese, ha anche condiviso la sua preoccupazione per le condizioni dei bambini a Gaza, affermando: “Ho visto immagini di bambini molto affamati a Gaza”.

La distribuzione degli aiuti e le critiche agli Stati Uniti

Domenica 14 aprile 2025, sono stati distribuiti i primi aiuti umanitari nella Striscia di Gaza, in risposta alla grave crisi alimentare che affligge la popolazione locale. Tuttavia, gli Stati Uniti hanno espresso la loro opposizione alla conferenza dell’Onu sulla Palestina, definendola “uno show”. Questa posizione riflette le tensioni diplomatiche in corso e le divergenze di opinione tra le potenze mondiali riguardo alla gestione del conflitto e alla situazione umanitaria in Medioriente.

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