Nella serata del 2 marzo 2025, l’ex latitante Simone Bartiromo è stato estradato in Italia, atterrando all’aeroporto di Fiumicino, dove lo attendevano i carabinieri del Nucleo Investigativo di Napoli. Bartiromo, un broker del narcotraffico internazionale, era ricercato da tre anni e la sua cattura è avvenuta circa quindici giorni fa nei pressi di Alicante, in Spagna.
Le attività illecite di Bartiromo
Secondo le indagini, Bartiromo riforniva le piazze di spaccio di Napoli, Sicilia e Puglia dal territorio iberico. La sua operatività nel traffico di sostanze stupefacenti ha attirato l’attenzione delle forze dell’ordine, che lo hanno inserito nell’elenco dei 100 latitanti più pericolosi. La sua cattura è stata il risultato di un’accurata collaborazione tra i carabinieri del Nucleo Investigativo di Napoli, la Direzione Centrale per i Servizi Antidroga (D.C.S.A.) e il Servizio di Cooperazione Internazionale di Polizia.
La cattura e il supporto internazionale
Bartiromo è stato localizzato a Orihuela grazie all’assistenza dell’Unidad de Drogas y Crimen Organizado (Udyco) della Polizia Nazionale di Madrid. Questa operazione ha evidenziato l’importanza della cooperazione internazionale nella lotta contro il narcotraffico. Le forze dell’ordine spagnole, in sinergia con gli investigatori italiani, hanno svolto un ruolo cruciale nell’individuazione e nell’arresto del latitante, garantendo così un passo avanti significativo nella lotta contro il crimine organizzato.
Le conseguenze dell’operazione
L’arresto di Bartiromo rappresenta un risultato importante per le autorità italiane e spagnole, segnando un passo decisivo nella lotta contro il narcotraffico che affligge diverse regioni italiane. Le indagini continuano per capire l’entità della rete di distribuzione e per identificare eventuali complici. Le operazioni di polizia mirano a smantellare le organizzazioni criminali che operano sul territorio, contribuendo così a garantire maggiore sicurezza nelle comunità colpite dal fenomeno dello spaccio di droga.
