Il 5 marzo 2025, il ministro degli Esteri russo, Serghei Lavrov, ha dichiarato che le richieste avanzate da Mosca per porre fine al conflitto in Ucraina sono “indiscutibili”. Durante un forum, riportato dall’agenzia Tass, Lavrov ha sottolineato la necessità di garanzie che Kiev non entri nella NATO, che l’Alleanza non si espanda ulteriormente e che le regioni rivendicate da Mosca siano riconosciute come parte della Russia.
Le richieste legittime della Russia
Lavrov ha ribadito l’importanza di queste richieste, definendole legittime e fondamentali per la sicurezza della Russia stessa. Ha specificato che la non partecipazione dell’Ucraina alla NATO e l’assenza di ulteriori espansioni della Alleanza sono elementi chiave. Il ministro ha ricordato che la NATO ha già ampliato i suoi confini fino a quelli russi, nonostante le promesse fatte in passato.
Inoltre, Lavrov ha indicato che il riconoscimento delle “realtà” sancite dalla Costituzione russa è un’altra richiesta fondamentale. Queste realtà includono il riconoscimento delle regioni di Donetsk, Lugansk, Zaporizhzhia e Kherson, oltre alla Crimea, come territori russi.
Una guerra contro l’Occidente
Il capo della diplomazia russa ha affermato che, per la prima volta nella storia, la Russia si trova a combattere contro tutto l’Occidente. A differenza della Prima e della Seconda guerra mondiale, quando la Russia aveva alleati, attualmente non ci sono alleanze sul campo di battaglia. Lavrov ha evidenziato che, in questa situazione, la Russia deve fare affidamento esclusivamente su se stessa, evitando ogni forma di debolezza o incertezza.
Le affermazioni di Lavrov giungono in un momento critico per il conflitto in Ucraina, con le tensioni che continuano a crescere e le prospettive di una risoluzione pacifica che sembrano sempre più lontane. La comunità internazionale osserva con attenzione gli sviluppi della situazione, mentre la Russia continua a ribadire le sue posizioni intransigenti.
