Venezuela si prepara alle elezioni comunali in un clima di tensione e boicottaggi

Egidio Luigi

Luglio 26, 2025

Il Venezuela si appresta a vivere un’importante tornata elettorale, prevista per il 28 luglio 2025, quando i cittadini saranno chiamati a votare per eleggere i sindaci e ben 2.471 consiglieri comunali nei 335 municipi del Paese. Carlos Quintero, vicepresidente del Consiglio nazionale elettorale (Cne), ha annunciato in un’intervista alla televisione di Stato che il 99% dei seggi è già stato allestito, segno di una preparazione meticolosa per questo evento cruciale.

Consultazione giovanile

In concomitanza con le elezioni amministrative, si svolgerà anche una “Consulta Nazionale Popolare” dedicata alla gioventù. Questa iniziativa prevede che i cittadini possano esprimere le proprie opinioni su oltre 37.000 progetti comunitari, proposti da giovani organizzati in 5.338 circuiti locali. Si tratta di un’opportunità unica per coinvolgere la popolazione giovanile nelle decisioni che riguardano il futuro delle loro comunità.

Tensione politica

Tuttavia, il contesto politico in cui si svolgeranno queste elezioni è caratterizzato da una forte tensione. La principale forza di opposizione, la Piattaforma unitaria democratica (Pud), ha deciso di boicottare il voto, denunciando la mancanza di garanzie democratiche. Questo atteggiamento è alimentato dalla controversa rielezione di Nicolás Maduro alle presidenziali del 2024, che l’opposizione continua a considerare fraudolenta, sostenendo che il vero vincitore fosse il candidato Edmundo González. Inoltre, i settori conservatori segnalano che irregolarità si sono verificate anche nelle recenti elezioni regionali dello scorso maggio.

Misure di sicurezza

In un clima di sfiducia e crisi economica, il governo ha implementato misure straordinarie di sicurezza per garantire il corretto svolgimento delle elezioni. Tra queste, figura la chiusura delle frontiere terrestri fino al giorno delle elezioni, il divieto di vendita di alcolici e il blocco delle manifestazioni non autorizzate. Per mantenere l’ordine pubblico, sono stati mobilitati oltre 380.000 agenti di polizia e militari attraverso il “Piano Repubblica”. Il ministro dell’Interno, Diosdado Cabello, ha accusato l’opposizione di pianificare “atti terroristici” per sabotare il processo elettorale, contribuendo a un clima di crescente tensione nel Paese.

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