Le forze di sicurezza della Libia hanno eseguito un’operazione che ha portato all’arresto di circa 1.500 lavoratori stranieri irregolari nei pressi di Tripoli. Questa azione è stata intrapresa con l’obiettivo di affrontare il problema dell’immigrazione clandestina nel paese, come comunicato dalle autorità locali.
Dettagli dell’operazione
L’operazione, avvenuta all’alba del 15 gennaio 2025, ha avuto luogo ad al-Sabaa, un sobborgo della capitale libica. Il ministro del Lavoro, Ali al-Abed, ha supervisionato direttamente le attività, coadiuvato da ispettori del lavoro e rappresentanti dell’Agenzia per la lotta all’immigrazione clandestina, nonché dalla polizia municipale. In una nota, il ministero ha spiegato che le ispezioni hanno rivelato la presenza di abitazioni occupate da lavoratori stranieri privi di regolarità. Secondo le dichiarazioni di Abed, questi individui, provenienti da diverse nazioni, non possiedono né permessi di soggiorno né passaporti ufficiali, e mancano di cartelle cliniche.
Condizioni nel campo
All’interno di un campo recintato, che ospita molti di questi lavoratori, è stata osservata la presenza di un minimarket, una macelleria e venditori di frutta e verdura. Abed ha confermato che circa 1.500 stranieri risiedono in questo campo e che saranno trasferiti nei centri gestiti dall’Autorità per la lotta all’immigrazione illegale. I procedimenti legali saranno avviati nei loro confronti, prima di una possibile deportazione nei rispettivi paesi di origine.
Piano per affrontare l’immigrazione
Il tema dell’immigrazione illegale è stato al centro di un incontro tenutosi a Tripoli all’inizio di luglio 2025, durante il quale il capo del governo di unità nazionale, Abdelhamid Dbeibah, ha presentato un piano per affrontare questa problematica. Secondo quanto riportato dal ministro dell’Interno, Imad Trabelsi, tra i 3 e i 4 milioni di migranti si trovano attualmente in Libia, a soli 300 chilometri dalle coste italiane, un dato che evidenzia la gravità della situazione.