Tajani e il riconoscimento della Palestina: quale futuro per Israele?

Marianna Perrone

Luglio 25, 2025

Il vicepremier e ministro degli Esteri, Antonio Tajani, ha espresso la posizione dell’Italia riguardo alla situazione in Medio Oriente, sottolineando l’importanza di una soluzione diplomatica per il conflitto israelo-palestinese. Durante l’apertura del Consiglio Nazionale di Fratelli d’Italia, tenutosi a Roma il 25 luglio 2025, Tajani ha dichiarato che il riconoscimento dello Stato palestinese deve avvenire simultaneamente con il riconoscimento dello Stato di Israele.

Il richiamo alla pace

Tajani ha messo in evidenza la necessità di perseguire la pace piuttosto che la vittoria di una parte sull’altra. Ha affermato che l’Italia ha storicamente accolto un numero significativo di rifugiati provenienti da Gaza e che il Paese non può più tollerare la violenza e la carestia che affliggono la regione. “Non possiamo più accettare carneficine e carestia”, ha sottolineato il ministro, evidenziando l’urgenza di un cessate il fuoco immediato.

Il ruolo dell’Italia nel conflitto

L’Italia si è sempre schierata a favore di una soluzione che preveda due Stati, ma Tajani ha chiarito che questo deve avvenire in un contesto di reciproco riconoscimento. “A noi interessa la pace”, ha ribadito, rimarcando l’importanza di un dialogo costruttivo tra le due parti. La posizione italiana si colloca in un contesto internazionale più ampio, dove le tensioni tra Israele e Palestina continuano a generare preoccupazioni.

Le relazioni con Israele

Il vicepremier ha anche sottolineato che, pur essendo amici di Israele, l’Italia ha il dovere di esprimere le proprie preoccupazioni riguardo alla situazione attuale. Il governo italiano ha mantenuto un approccio equilibrato, cercando di promuovere un dialogo che possa portare a una risoluzione pacifica del conflitto. Tajani ha dichiarato di aver comunicato queste posizioni direttamente alle autorità israeliane, dimostrando l’impegno dell’Italia nel cercare di mediare tra le parti in conflitto.

Con queste dichiarazioni, il governo italiano si propone di giocare un ruolo attivo nella promozione della pace in Medio Oriente, cercando di contribuire a una stabilizzazione della regione attraverso un approccio diplomatico e inclusivo.

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