Ungheria impone un divieto triennale d’ingresso al gruppo pro-Pal Kneecap

Marianna Perrone

Luglio 24, 2025

L’Ungheria ha preso una posizione ferma nei confronti dei Kneecap, un gruppo musicale di rap irlandese, impedendo loro di entrare nel Paese e di esibirsi allo Sziget Festival, uno dei festival musicali più importanti d’Europa. La decisione, comunicata il 15 febbraio 2025 dal portavoce del governo ungherese, Zoltan Kovacs, si basa su accuse di antisemitismo e incitamento al terrorismo, in particolare per il presunto sostegno della band a Hamas e Hezbollah.

Il divieto e le motivazioni ufficiali

Il portavoce Kovacs ha chiarito che il governo ungherese adotta una “tolleranza zero per l’antisemitismo“, evidenziando la necessità di proteggere le comunità locali, in particolare quelle di origine ebraica. Secondo Kovacs, dare spazio ai Kneecap equivarrebbe a normalizzare l’odio e il terrore, compromettendo i valori democratici. Nelle comunicazioni ufficiali delle autorità per l’immigrazione, il divieto di ingresso per i Kneecap è stato stabilito per un periodo di tre anni, giustificando la decisione con il fatto che la presenza della band rappresenterebbe una “seria minaccia alla sicurezza nazionale”.

Le polemiche legate alle esibizioni

Negli ultimi mesi, le esibizioni dei Kneecap hanno sollevato numerose controversie. L’ultimo episodio si è verificato al Glastonbury Festival, svoltosi nel Regno Unito, dove il frontman Mo Chara ha accusato Israele di crimini di guerra a Gaza. Questa dichiarazione ha attirato l’attenzione delle autorità britanniche, che hanno accusato Chara di terrorismo per aver esposto una bandiera di Hezbollah durante uno dei concerti. Tuttavia, il frontman ha respinto con fermezza tali accuse, sostenendo che la sua posizione è basata su principi di giustizia e diritti umani.

Il sostegno di altri artisti

Inoltre, i Kneecap hanno unito le forze con altri artisti di spicco, tra cui Massive Attack, Brian Eno e Fontaines DC, per fondare un sindacato che rappresenti musicisti critici nei confronti dell’attacco militare israeliano a Gaza. Questo sindacato si propone di tutelare gli artisti da “campagne aggressive e vessatorie” da parte di sostenitori filo-israeliani, creando uno spazio sicuro per esprimere le proprie opinioni senza timore di ritorsioni.

La decisione dell’Ungheria di bandire i Kneecap evidenzia le tensioni esistenti tra libertà di espressione e la lotta contro l’antisemitismo, un tema che continua a suscitare dibattiti accesi a livello internazionale.

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