Nove percorsi per la rinascita dei territori colpiti dal sisma del 2016

Egidio Luigi

Luglio 24, 2025

Il turismo lento si propone come una soluzione efficace per la rinascita dei territori colpiti dai devastanti terremoti del 2016 e 2017. Oggi, 15 gennaio 2025, a Palazzo Chigi, la ministra del Turismo, Daniela Santanchè, insieme al Commissario straordinario per il sisma 2016, Guido Castelli, ha presentato il volume “I cammini della rinascita. Tesori nascosti nell’Appennino centrale”, scritto da Chiara Giacobelli e pubblicato da Giunti Editore. Questo libro illustra nove percorsi a piedi che attraversano la natura e i borghi storici dell’Appennino, offrendo un’opportunità di riscoperta e valorizzazione per queste aree.

Il crescente interesse per il turismo a piedi

Secondo il rapporto “Italia, Paese di cammini” redatto da Terre di Mezzo, nel 2024 l’Italia ha registrato oltre 191.000 camminatori, con un incremento del 29% rispetto all’anno precedente. Questo aumento rappresenta una possibilità concreta per rivitalizzare località che hanno giocato un ruolo cruciale nella storia del nostro Paese. I percorsi proposti offrono un mix di itinerari laici e religiosi, tra cui il Cammino Francescano della Marca, la Via Lauretana, il Cammino dei Cappuccini, il percorso nelle Terre Mutate, il Cammino di San Giuseppe da Leonessa, il cammino di San Benedetto, la Via di Francesco, il percorso naturale dei Parchi e il Cammino dei Monti e dei Santi.

Le esperienze uniche delle passeggiate della rinascita

Le nove passeggiate, definite “della rinascita”, si snodano attraverso luoghi affascinanti come il ponte tibetano di Sellano, la ciclopedonale del Nera, il Museo delle mummie di Ferentillo e le Gole del Velino. Questi itinerari non solo offrono esperienze naturalistiche, ma anche culturali e storiche, creando un legame profondo tra i visitatori e il territorio. Il commissario Castelli ha sottolineato l’importanza delle 70 tappe lungo i cammini del cratere, dove attualmente la disponibilità di posti letto è limitata. Si prevede la creazione di una rete di accoglienza che possa sostenere i flussi turistici in queste aree, considerate “colpite dall’undertourism”.

Un nuovo modello di turismo sostenibile

La ministra Santanchè ha evidenziato come il turismo lento possa contribuire a costruire un legame autentico tra le persone e il territorio, promuovendo un senso di identità e appartenenza tra gli abitanti dell’area appenninica. L’idea è quella di sviluppare un turismo che non si limiti a visitare, ma che coinvolga attivamente i turisti nella vita locale, rendendo le esperienze più significative e gratificanti. Con il supporto di progetti mirati, i territori colpiti possono trasformarsi in mete ambite per chi cerca un contatto diretto con la natura e la cultura, contribuendo così a una vera e propria rinascita economica e sociale.

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